«Si rischia la più grande cementificazione della costa Adriatica dagli anni Settanta». Questo il grido d’allarme lanciato dal Coordinamento per la Tutela delle Vie Verdi d’Abruzzo (TU.Vi.V.A.) a seguito del parere favorevole espresso dalla Regione Molise al progetto denominato South Beach protocollato nei mesi scorsi al comune di Montenero di Bisaccia, cinque milioni di metri cubi di cemento su un’area vergine e bellissima di ben centosessanta ettari al confine tra Abruzzo e Molise.

«Sarebbe una colata di cemento epocale, per giunta in un Sito di Interesse Comunitario (SIC) per flora e fauna – prosegue la nota del coordinamento –. La delibera della Regione Molise che esprime plauso all’iniziativa è un atto allucinante, parlando addirittura di sostenibilità per grattacieli alti 25 piani alla foce del fiume Trigno che segna il confine con l’Abruzzo. Ovviamente il progetto deve essere rigettato in toto e sospeso immediatamente».
Per rendere l’idea dell’impatto devastante che si avrebbe su questo tratto di litorale se il progetto dovesse andare in porto, dalla tabella riassuntiva estratta dal documento della proposta progettuale si legge che saranno costruite unità immobiliari sia di tipo residenziale, sia commerciale. In merito alla prima categoria si prevedono 17 ville signorili di cui 11 nella fascia di lungomare; 25 edifici di otto piani, 22 di dieci piani, 25 di dodici piani; 16 torri di quindici piani, 23 torri di venti piani e 16 torri di ben venticinque piani. Per quanto riguarda le tipologie commerciali, invece, 200 ristoranti, 4 alberghi, 1 centro polifunzionale e 18 concessioni/stabilimenti balneari.
«Si tratta del peggiore assalto degli ultimi 50 anni, alla faccia delle continue chiacchiere sul consumo di suolo zero – prosegue la nota –. Una follia consumare decine di ettari di patrimonio ambientale con effetti gravissimi per il paesaggio. Dal belvedere di Palazzo d’Avalos a Vasto il panorama si aprirebbe su enormi cubi di cemento visibili da tutta la costa. È desolante che gli enti non abbiano rispedito immediatamente al mittente una proposta irricevibile, che incide appunto su un sito protetto a livello internazionale che questi enti dovrebbero tutelare, non certo distruggere».

«Ormai sono diversi i comuni che rivendicano apertamente la propria contrarietà all’idea di nuovo cemento sulla costa; si pensi a San Vito Chietino dove l’amministrazione sta facendo di tutto per cancellare il resort previsto in una zona di assoluto pregio paesaggistico. Un intervento, questo del South Beach, che va contro le attuali domande turistiche che privilegiano piccole strutture ricettive locali (piccoli alberghi, b&b, agriturismi, case vacanze), senza consumo di suolo e con riscontri economici diffusi».
«Se l’iter dovesse proseguire daremo battaglia in tutte le sedi assieme alle associazioni molisane. Non si provi, poi, a puntare ad ottenere una riduzione di metri cubi partendo dai cinque milioni iniziali. L’unica alternativa è zero cemento e protezione della natura. Tra l’altro, l’area costiera in considerazione è a fortissimo rischio erosione anche a causa dell’innalzamento del mare causato dai cambiamenti climatici. In realtà sarebbe uno scandalo nazionale e internazionale che interesserebbe le autorità europee» conclude il coordinamento.