Una serata all’insegna di gusto e cultura sotto il cielo – si spera – stellato dei Calanchi di Atri. Patrocinato dalla Condotta Slow Food Pretuziana di Teramo e dalla guida Slow Wine, l’evento in programma domenica 8 settembre, alle ore 20, all’interno dell’incantevole Riserva naturale regionale Oasi WWF Calanchi di Atri (TE) contiene in sé tutto il fascino della storia millenaria di questa porzione di territorio abruzzese ricca di straordinarie peculiarità.
Vino e Amphora – questo il titolo della manifestazione – vuole rappresentare, infatti, un elogio al vino in anfora tanto decantato da egiziani, greci e romani e che qui ha trovato diffusione grazie soprattutto all’abbondanza della terra argillosa dei Calanchi che fin dai tempi dell’antica Hatria ha consentito ed incrementato la produzione di questi contenitori menzionati da autori come Plinio il Vecchio quali esempi di solidità e resistenza. Una tradizione che ancora oggi si rinnova per merito di vignaioli ed agricoltori locali che hanno scelto di affinare parte dei loro prodotti proprio nelle anfore.
Introdotto e moderato da Adriano De Ascentiis, direttore della Riserva naturale regionale Oasi WWF dei Calanchi di Atri, l’incontro vedrà la partecipazione della prof.ssa Maria Cristina Mancini dell’Università “G. d’Annunzio” di Chieti-Pescara la quale relazionerà sulla produzione di anfore greco-italiche e sul commercio del vinum Hatrianum lungo le coste del Mediterraneo, seguita dall’intervento del giornalista Giorgio D’Orazio che si soffermerà, invece, su Atri come culla del Montepulciano.
A seguire, al costo di € 10 (su prenotazione), ci sarà la possibilità di degustare i vini in anfora prodotti dalle aziende abruzzesi Cirelli e Ausonia, accompagnati dal Pecorino di Atri anch’esso affinato in anfora dell’azienda agricola D’Amario e Feliciani, dando lustro e sostanza in questo modo ad una tradizione che affonda le origini nella notte dei tempi. Info dal lunedì al venerdì (ore 9-12 / 16-20) al numero 331 5799191 oppure alla mail info@riservacalanchidiatri.it