Se ne discuterà nel corso del convegno “Splendori d’Abruzzo. Faggete vetuste d’Abruzzo sito Unesco Patrimonio dell’Umanità” in programma il prossimo venerdì 18 maggio alle ore 17 nelle sale della Pinacoteca di Palazzo D’Avalos. L’incontro organizzato dal Club dell’Unesco di Vasto con la collaborazione del comune di Vasto e di Anci Abruzzo e con l’adesione del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise e dei comuni di Lecce nei Marsi, Opi, Pescasseroli, Scanno e Vallelonga, sarà coordinato dall’assessore alla Cultura del comune di Vasto Giuseppe Forte e vedrà la partecipazione del presidente del PNALM Antonio Carrara, della responsabile del servizio scientifico del PNALM Cinzia Sulli e del responsabile gestione programmi di tutela agrosilvopastorali del PNALM Carmelo Gentile.
Le faggete vetuste del Parco nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise sono il primo sito protetto in Abruzzo dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura. Il riconoscimento assegnato lo scorso anno coinvolge ben cinque faggete per una superficie complessiva di 937 ettari, ricadenti in diversi comuni della provincia dell’Aquila. Oltre a quella della Val Cervara – in vita da oltre 500 anni e unico esempio conosciuto di foresta primaria in Italia – sono state riconosciute le faggete di Moricento (Lecce nei Marsi), Coppo del Principe e Coppo del Morto (Pescasseroli) e Cacciagrande (Opi).
Le faggete abruzzesi rientrano nel patrimonio Unesco Foreste primordiali dei faggi dei Carpazi e di altre regioni d’Europa, riconosciuto nel 2007, ampliato nel 2011 con alcune foreste tedesche e ulteriormente allargato lo scorso luglio a foreste di altri 13 Paesi europei, tra cui l’Italia. I cinque nuclei individuati si distinguono per la loro elevata naturalità, caratterizzata da un mosaico di forme strutturali appartenenti a tutte le fasi del ciclo strutturale della faggeta, e per la loro collocazione geografica lungo il crinale principale dell’Appennino.