testo di Ivan Masciovecchio.
Organizzato dall’associazione Slow Food, Città di Torino e Regione Piemonte – e con il patrocinio del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle foreste (Masaf); del Ministero del Turismo; del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica e del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale – l’evento Terra Madre Salone del Gusto 2024 rappresenta la più importante manifestazione internazionale dedicata al cibo buono, pulito e giusto e alle politiche alimentari.
In programma da giovedì 26 a lunedì 30 settembre prossimi negli spazi outdoor del Parco Dora di Torino, vuole porre l’accento sulla necessità di una nuova relazione dell’uomo con la natura attraverso il cibo, l’elemento più potente che ci riconduce alla terra, scegliendo per la sua 15esima edizione il claim We Are Nature.
Grazie all’impegno della Regione Abruzzo, delle Camere di Commercio Chieti Pescara e Gran Sasso d’Italia, del Consorzio dei GAL Terre d’Abruzzo e della rete territoriale di Slow Food, l’Abruzzo proporrà nel capoluogo piemontese un complesso calendario di incontri e appuntamenti dedicati alla promozione della straordinaria biodiversità locale e al racconto dei progetti virtuosi che si collocano nel solco di una rinnovata alleanza tra essere umani e natura.
Con il concreto supporto delle Guide del Gusto Lento e di Slow Food Abruzzo, si comincerà quindi giovedì 26 settembre con la degustazione Dolce Abruzzo a base di golosità assortite accompagnate da conserve artigianali e liquori tipici. A seguire, per il ciclo di conferenze Abruzzo capace di futuro, ci si confronterà sull’educazione ambientale e alimentare nelle aree interne ragionando sulle strategie educative da sviluppare affinché le nuove generazioni possano riscrivere il futuro di questi territori preservandone la diversità agronomica tramandata dalle generazioni passate. Interverrà Alessandra Orsini, referente Educazione Slow Food Abruzzo. A chiudere la giornata inaugurale, la degustazione guidata Casearia meraviglia: i segreti dei formaggi naturali abruzzesi, un viaggio tra Presìdi Slow Food come il Canestrato di Castel del Monte, il Pecorino di Farindola e altri caci pregiati, che farà scoprire ai partecipanti il caleidoscopio di profumi e sapori prodotto da millenni in questa terra di transumanza.
Venerdì 27 settembre la giornata si aprirà con un gustoso sdijuno (letteralmente spezza-digiuno), la pausa sostanziosa e corroborante che pastori e contadini abruzzesi usavano fare nelle lunghe giornate di lavoro. Spazio poi alla conferenza Ripartire dalla montagna con la presentazione del progetto pilota Rocca Calascio Luce d’Abruzzo, selezionato dalla Regione Abruzzo nell’ambito della misura del PNRR Ministero della Cultura (Linea A – M1.C3 – Investimento 2.1 – Attrattività dei borghi), con interventi di Federico Varazi, vicepresidente Slow Food Italia; Paolo Baldi, sindaco di Calascio (AQ); Ottavia Ricci, consulente del progetto.
Giunta l’ora di pranzo si apriranno le degustazioni con Tutto il buono del vegetale – perché non di sola pastorizia è fatto l’Abruzzo – con assaggi di Peperone dolce di Altino, Aglio del Fucino, Cipolla di Fara Filiorum Petri, e a seguire Distinti salumi dall’Abruzzo dove si presenteranno gli insaccati abruzzesi Presidio Slow Food come il Salsicciotto Frentano, la Ventricina del Vastese, la Salsiccia di fegato aquilana, la Mortadella di Campotosto e altri prodotti eccellenti della norcineria regionale. Il pomeriggio proseguirà infine con due workshop: il primo su La lana e le sue forme, con una dimostrazione interattiva sulla filiera della lana per scoprirne le fasi di lavorazione dal fiocco al feltro, a cura di Lamantera; il secondo (con degustazione) su L’arrosticino dalla A alla O, grazie alla partecipazione di Maurizio Cutropia di Bracevia a tutta pecora – locale premiato con la Chiocciola dalla Guida Osterie d’Italia 2024 –, che racconterà i segreti per la realizzazione a regola d’arte della gustosa specialità.
La mattina di sabato 28 settembre sarà all’insegna de L’oro rosso d’Abruzzo: lo Zafferano dell’Aquila DOP, la preziosissima spezia che per diversi secoli ha rappresentato la principale fonti di sostentamento per l’economia dei comuni dell’Aquilano compresi nell’areale di produzione. Il racconto (con degustazione finale) della sua storia e delle sue straordinarie peculiarità sarà a cura di Massimiliano D’Innocenzo, presidente del Consorzio di tutela. A seguire, duplice incontro sulle opportunità offerte dal programma Erasmus+ per contrastare la crisi climatica e il consumo di risorse della Terra, e sulla presentazione del progetto sulle Donne rurali messo in piedi da nove donne di Anversa degli Abruzzi (AQ), tenaci e resistenti, che hanno scelto di unire le loro diverse competenze per migliorare la vita sociale della comunità. Interverranno Manuela Cozzi e Viola Marcelli per l’associazione Donne Rurali, e Rita Salvatore, presidente Slow Food Abruzzo.
Nel pomeriggio tre saranno gli appuntamenti: la presentazione del nuovo Presidio Slow Food dei prati stabili (leggi QUI per saperne di più), con degustazione di formaggi a latte crudo del bioagriturismo La Porta dei Parchi, aderente al Presidio; altri assaggi di salumi d’Abruzzo dall’aquilano all’entroterra frentano; e per chiudere la giornata, il cooking show sulla cucina di montagna a cura di Massimiliano Colelli, cuoco del ristorante La Scarpetta di Venere di Campo di Giove (AQ) e membro dell’Alleanza Slow Food, che porterà a Terra Madre il suo Tortino di polenta quarantina su vellutata di Cecepèc (una varietà locale di ceci) con Aglio rosso di Sulmona e Canestrato di Castel del Monte.
Gli incontri allo stand Abruzzo sulla biodiversità regionale si chiuderanno domenica 29 settembre concentrandosi su come riconoscere le erbe spontanee e valorizzarle in cucina. L’abruzzese Alessandro Di Tizio, forager e componente del Centro Ricerca e Sviluppo del ristorante Tre stelle Michelin Mirazur di Mentone, porterà i partecipanti nel mondo delle erbe selvatiche abruzzesi con una degustazione da bere tutta d’un fiato. A seguire, altra immersione nei profumi dei formaggi a latte crudo realizzati da giovani pastori seguendo lavorazioni millenarie, e conoscenza dei Breaders e della rete Slow Grains in Abruzzo. Con Luigi Morsella, panificatore e titolare di Mercato del Pane di Pescara, si parlerà di come la tutela dei cereali tradizionali può trasformarsi in un’opportunità concreta per la rigenerazione dei territori.
Infine il gioco E tu, che legume ti senti? grazie al quale si potrà andare alla scoperta dei quattro Presìdi Slow Food abruzzesi dedicati ai legumi – dal Cece di Navelli alla Lenticchia di Santo Stefano di Sessanio, dal fagiolo Tondino del Tavo ai Fagioli di Paganica – introdurrà idealmente i visitatori al successivo grande party dei Presìdi abruzzesi, con degustazione dei venti prodotti che attualmente rappresentano appieno la straordinaria ricchezza della biodiversità regionale, chiudendo in festa questa imperdibile edizione della kermesse torinese.