testo di Ivan Masciovecchio.
Un invito a conoscere più da vicino la grande biodiversità e sapienza che c’è dietro ad una semplice goccia di olio extravergine d’oliva. È questo l’implicito messaggio contenuto tra le 480 pagine della Guida agli Extravergini di Slow Food, presentata ieri mattina a Firenze alla presenza, tra gli altri, di Barbara Nappini, presidente di Slow Food Italia, e Francesca Baldereschi, curatrice della guida.
Giunto alla sua 23esima edizione, il volume non si accontenta di offrire uno spaccato dell’Italia dell’olio completo e ricco di particolari – sono state recensite oltre 750 realtà del panorama olivicolo italiano, segnalando ben 1180 oli extravergine di qualità – ma vuole essere un incentivo al confronto ed al miglioramento continuo per tutto il comparto.
Restando ai numeri, cresce il numero delle aziende che certificano in biologico l’intera filiera (536 oli certificati) e aumentano i produttori (126 per 164 oli) che hanno aderito al Presidio Slow Food Olio extravergine italiano, il progetto che promuove il valore ambientale, paesaggistico, salutistico ed economico dell’olio, che tutela oliveti antichi, cultivar autoctone e raggruppa produttori che non adoperano fertilizzanti di sintesi e diserbanti chimici. Relativamente ai Presìdi, si segnalano i produttori abruzzesi Tommaso Masciantonio (Intosso), L’Olivicola Casolana (Intosso), Sapori della Majella (Intosso), Davide Iacovella (Cucco), Davide Iacovella (Olivastro di Bucchianico), Frantoio Della Valle (Tre Torri), Comunità agricola Valle Roveto (Monicella), La Selvotta (Nebbio).
Durante l’incontro sono stati assegnati anche i classici riconoscimenti targati Slow Food. A partire dalla Chiocciola (35), attribuita ad aziende che si distinguono per il modo in cui interpretano i valori produttivi (organolettici, territoriali e ambientali) in sintonia con la filosofia Slow Food; il Grande Olio (72), conferito agli extravergini che si sono distinti per particolari pregi dal punto di vista organolettico e perché ben rispecchiano territorio e cultivar; il Grande Olio Slow (107), che a queste caratteristiche aggiunge il riconoscimento dedicato alle pratiche agronomiche sostenibili applicate.
Per l’Abruzzo i premi sono andati a:
CHIOCCIOLE
Tommaso Masciantonio (Casoli, CH)
Davide Iacovella (Chieti)
Frantoio Mercurius (Penne, PE)
Giardini di Giulio (Tocco da Casauria, PE).
GRANDE OLIO SLOW
Trappeto di Caprafico DOP Colline Teatine di Tommaso Masciantonio (Casoli, CH)
Intosso di Tommaso Masciantonio (Casoli, CH)
Ninfa di Frantoio Mercurius (Penne, PE)
Toccolana di Giardini di Giulio (Tocco da Casauria, PE)
Ascolana di Giardini di Giulio (Tocco da Casauria, PE)
GRANDE OLIO
Tandem Olea di Ursini (Fossacesia, CH)
949 di Frantoio Gran Sasso (Isola del Gran Sasso, TE)
Oliomania di Marina Palusci (Pianella, PE)
I Oil di Marina Palusci (Pianella, PE)
Electum di La Selvotta (Vasto, CH)
Gentile di Chieti di La Selvotta (Vasto, CH)
Dopo l’anteprima nazionale, la Guida agli Extravergini di Slow Food 2022 sarà presentata anche in Abruzzo il prossimo giovedì 5 maggio, dalle ore 19.30, negli accoglienti spazi dell’agriturismo Zà Culetta di Rocca San Giovanni (CH), fino al 4 maggio coinvolto nel progetto Cucina popolare frentana: tracce d’identità promosso da Slow Food Lanciano e Gal Maiella Verde (leggi QUI per saperne di più). Immersi tra uliveti e vigneti a perdita d’occhio, gli oli premiati incontreranno fave fresche, formaggi e pizza scima offerte in varie declinazioni. L’incontro sarà condotto da Bruno Scaglione, coordinatore per Abruzzo e Molise della guida. In abbinamento saranno servite bollicine rosé della Cantina Eredi Legonziano di Lanciano. Costo di partecipazione € 20. Prenotazione obbligatoria al numero 339 5249670.