testo di Ivan Masciovecchio.
Festeggia il quarto di secolo la Guida alle Osterie d’Italia di Slow Food, il sussidiario del mangiarbere all’italiana che da ben venticinque anni continua a rappresentare uno dei punti di riferimento nell’universo delle pubblicazioni editoriali enogastronomiche, stretta tra produzioni di dubbia qualità – che paradossalmente continuano a vedere la luce nonostante i costi ormai proibitivi della stampa su carta – e l’inarrestabile ascesa di siti come TripAdvisor ai quali un numero sempre crescente di utenti preferisce affidarsi nella scelta del luogo dove andare a mangiare, malgrado un sistema non propriamente attendibile di recensioni che attualmente non garantisce né il diritto del cliente ad essere informato correttamente, né tantomeno il lavoro del ristoratore.
Tornando a Slow Food ed a questa edizione 2015 – curata come sempre da Eugenio Signoroni e Marco Bolasco (leggi qui la nostra intervista in occasione della presentazione dello scorso anno) – sono stati 1.733 in totale i locali consigliati, 24 in più rispetto al 2014, frutto di un lavoro capillare svolto da una squadra composta da oltre 400 collaboratori che hanno girato in lungo e in largo tutte le regioni d’Italia alla ricerca di novità e conferme. Entrando nel dettaglio della pubblicazione – caratterizzata per la totale assenza di punteggi e per la presenza di una discreta serie di simboli identificativi – il massimo riconoscimento della Chiocciola è stato conquistato da 241 locali ovvero 9 in più dell’anno scorso.
L’Abruzzo si conferma regione viva e dinamica con 46 locali segnalati (+ 4 rispetto al 2014) di cui 5 novità assolute, così suddivisi: 10 in provincia dell’Aquila, 12 in quella di Pescara, 14 in quella di Chieti e 10 in quella di Teramo. Ribadite le cinque Chiocciole che vanno a Sapori di Campagna (Ofena, AQ), Taverna de li Caldora (Pacentro, AQ), Taverna 58 (Pescara), Font’Artana (Picciano, PE) e Zenobi (Colonnella, TE), mentre Vecchia Marina (Roseto degli Abruzzi, TE) è stata traghettata nella più idonea sezione Oltre alle Osterie ovvero locali che piacciono in modo particolare ma che per prezzo più alto della soglia di 40euro e/o ambiente elegante e ricercato, non hanno le caratteristiche per entrare nella selezione delle Osterie.
Gli altri riconoscimenti assegnati dalla guida sono la Bottiglia (10 i ristoranti abruzzesi premiati, + 1 sul 2014 con le new entry Da Giocondo di Rivisondoli e Da Ferri di Vasto), conferita a locali con proposta di vini articolata, rappresentativa del territorio e con prezzi onesti, e il Formaggio (4, + 1 conquistato da Sapori di Campagna di Ofena), attribuito a locali che propongono una selezione di prodotti caseari fatta soprattutto sul territorio e raccontata al cliente. Per il secondo anno, inoltre, vengono riproposti anche l’Annaffiatoio (14, + 2 rispetto all’anno scorso), che segnala le osterie con un orto di proprietà e l’Insalatiera (18, + 1 sul 2014) riservata alle realtà che offrono menu vegetariani; così come la già citata categoria Oltre alle Osterie dove, in aggiunta ai confermati L’Angolo d’Abruzzo (Carsoli, AQ), La Bandiera (Civitella Casanova, PE), Villa Maiella (Guardiagrele, CH), Al Metrò (San Salvo, CH) e Bottega Culinaria Biologica (S. Vito Chietino, CH), troviamo inseriti Mammaròssa (Avezzano, AQ), Spazio (Rivisondoli, AQ) e l’ex Chiocciola Vecchia Marina (Roseto degli Abruzzi, TE).
Completa l’elenco la sezione Scelti per Voi (10), che indica le osterie dove provare i piatti più significativi della tradizione gastronomica regionale. Le pietanze scelte per l’Abruzzo quest’anno sono state coda di rospo alla cacciatora, pallotte cacio e uova, coratella di agnello, fegatini. Infine, la provincia di Pescara si conferma il luogo d’elezione dove assaporare i migliori arrosticini d’Abruzzo, con prevalenza di ben 8 segnalazioni su 10, quasi tutte concentrate in quell’area vestina da dove questi rustici spiedini arrostiti al fuoco lento della brace si sono diffusi storicamente in tutto l’Abruzzo e ben oltre i confini regionali, conquistando golosi ed unanimi consensi.