Realizzato dal maestro d’Arte Orafa Franco Coccapalmeri, Lo Sgarbizio rende omaggio alle radici storiche e alla bellezza di Castel di Sangro

La nuova icona dell’eleganza sangrina è lo Sgarbizio, un gioiello creato dal Maestro d’Arte Orafa Franco Coccopalmeri per il Comune di Castel di Sangro. La creazione prende il nome dall’adattamento ideato da Tommaso Marzano, prendendo spunto da un termine dialettale che significa “capriccio”. L’opera è stata presentata ed esposta nella VI Edizione della Mostra delle Arti e degli Antichi Mestieri lo scorso agosto nel centro storico di Castel di Sangro. Il gioiello, realizzato in varie versioni e misure, ha una forma di spirale impreziosita da uno o più brillanti.
“Lo Sgarbizio vuole rappresentare le radici della storia di Castel di Sangro” ha dichiarato la ricercatrice Angela Caruso che ha elaborato l’idea “le preistoriche mura ciclopiche, i magici ornamenti delle genti sannitiche, la vetusta torre del Castello Superiore, richiamano tutte la forma di una spirale. Un emblema del fascino e della classe delle donne di questa terra”.
“Sono rimasto affascinato dalla bellezza e dall’eleganza dei lavori di Franco Coccopalmeri” aggiunge l’assessore Giuliano Pallotta “gli rivolgo un particolare ringraziamento e ritengo sia un motivo di vanto averlo avuto ospite all’interno della manifestazione. Per la sua peculiarità il gioiello ha il patrocinio da parte del Comune di Castel di Sangro”.
E per celebrare l’evento, è sceso in campo anche lo chef Niko Romito, proclamato miglior chef d’Italia qualche settimana fa a Rimini nell’ambito del Festival della Cucina Italiana. Il Maestro del gusto ha creato un dolce, ovviamente color oro, ispirato al gioiello sangrino. Tale raffinatezza è stata elaborata nell’affermata scuola di cucina di Castel di Sangro, Niko Formazione, per un originale connubio tra arte orafa e arte culinaria.
“Sono molto felice” afferma soddisfatto Coccopalmeri “di essere stato interpellato per la realizzazione di questo oggetto, perché la Città di Castel di Sangro ha una rilevanza storico-culturale smisurata. Ma soprattutto sono contento perché c’è stato un bel gioco di squadra di cui io sono stato un semplice elemento. L’intesa è stata fondamentale e ha portato a questo importante risultato”. Hanno infatti contribuito alla progettazione dell’opera anche Diego Abissino, Andrea Del Castello, Ugo Del Castello e Maria Santucci, mentre Annalisa Amorosi e Gioia Coccopalmeri hanno partecipato alla realizzazione e Ugo Giovine ha elaborato la parte grafica.
Un esemplare dello Sgarbizio sarà esposto nella prestigiosa Pinacoteca Patiniana che si trova all’interno dei locali dell’antico Palazzo De Petra di Castel di Sangro e che è intitolata a Teofilo Patini, uno dei massimi esponenti del verismo sociale in pittura. L’opera di Coccopalmeri sarà presentata ufficialmente nell’ambito dell’attesa mostra “Patini. Il ritorno” che sarà allestita da metà ottobre al 6 gennaio 2014. Arriveranno per l’occasione dieci tele dell’artista sangrino e che saranno mostrate insieme a quelle già esposte nella galleria. Entusiasta il Maestro Lino Alviani, curatore della mostra e direttore della pinacoteca: “Intelligente ed innovativa l’idea del Maestro orafo Coccopalmeri di realizzare un gioiello che potesse essere rappresentativo della immagine della Città di Castel di Sangro, con quei riferimenti storici significativi che riportano indietro nel tempo le immagini di un passato remoto e tuttavia recente della storia del territorio, e con la proposta espressiva di spirale che, come simbologia filosofica orientale zen, sta anche a rappresentare la “ricerca della perfezione” in un tutt’uno con la circolarità della perfezione stessa”.
“Simbologia, realtà, perfezione e bellezza” aggiunge Alviani “che andiamo a ritrovare anche nella grande opera del Maestro sangrino Teofilo Patini “Bestie da soma”, con quegli orecchini tradizionalmente tramandati nell’ambito familiare e che fanno da luminoso ornamento proprio in quelle figure di donne accasciate e stanche cui l’Artista ha voluto dedicare questa interessante e maestosa opera pittorica, presente oggi e visitabile presso la Pinacoteca Patiniana”.
Insomma lo Sgarbizio avrà il posto che merita per i legami con la storia della città e per il valore estetico che esprime. E la presentazione di questo gioiello sarà una ulteriore occasione per approfondire la conoscenza del passato altosangrino.