Sarà la suggestiva abbazia benedettina di San Pietro ad Oratorium, nel territorio del comune di Capestrano (AQ), con il suo misterioso quadrato magico incastonato nella facciata d’ingresso, ad ospitare sabato 3 giugno, alle ore 18, il concerto solista di Dimitri Grechi Espinoza nell’ambito della prima edizione del festival jazz denominato A love supreme in omaggio ad un celebre album di John Coltrane.
Nata da un’idea di Nicola Capriati, amante e conoscitore della musica, e promossa dall’associazione culturale Maks, la rassegna è frutto dell’incontro fortunato con il musicista di origine russa che ha scelto il borgo di Capestrano per esibirsi, curandone anche la direzione artistica. Trova spazio nel più ampio progetto sax solo Oreb prodotto da Ponderosa Music & art ed eseguito dall’artista nell’agosto 2022 all’interno della Cisterna Romana degli scavi archeologici Enrico Fiumi di Volterra, nel programma del festival Volterra XXII Ri/generazione Umana.
Un lavoro intimo, di grande spiritualità, che ben si adatta alla chiesa capestranese, immersa nell’oasi verde della Valle del Tirino ed in grado già da sola di evocare connessioni e sentimenti profondi. «Il suono è l’essenza del nostro mondo. Due fratelli inseparabilmente uniti risiedono nel mio essere: uno di essi suona, l’altro ascolta», così l’artista definisce il percorso delle tracce del suo album Love a losing game, diretto verso la purezza assoluta dei suoi standard jazz preferiti.
Oreb è composto da tre dischi: Angel’s Blows, registrato nel Battistero di San Giovanni a Pisa nel 2014; Recreatio, del 2016 e registrato a Livorno nel Cisternino di Pian Rota; infine, per The spiritual way si torna al Battistero di San Giovanni a Pisa nel 2019.
I luoghi scelti dall’artista permettono di sfruttare al meglio il riverbero naturale, affinché l’ascoltatore percepisca la componente emotiva e di guarigione che caratterizza il suo lavoro, e alla quale è molto legato.
Dimitri Grechi Espinoza è nato a Mosca nel 1965 e fin dalla giovane età si avvicina alla musica jazz e allo studio del sax. La sua musica è contaminata dalle culture dell’est Europa, ma anche dalla tradizione jazzistica italiana e americana. Nel 2000 fonda il gruppo di ricerca musicale Dinamitri Jazz Folklore ed inizia una collaborazione con la compagnia congolese Yela wa per una ricerca sulla tradizione della musica di guarigione Kongo. Il collettivo raggiunge il secondo posto come Miglior gruppo italiano nella classifica della rivista Musica Jazz nel 2014. Parallelamente, porta avanti anche la sua carriera da solista nel progetto Oreb in cui unisce due grandi passioni: lo studio della scienza sacra nelle culture tradizionali e la ricerca sul suono con l’obiettivo di riscoprire lo spazio sonoro dei luoghi sacri.