Nella piccola conca formatasi alle pendici del Monte Pelato, nascosto nel cuore della verdeggiante Valle Siciliana, c’è Azzinano, nel comune di Tossicia. Questo paesino a cui fa da sfondo il Gran Sasso, che si erge tra le collinette montane del paesaggio circostante, è una vera e propria perla per il visitatore occasionale. Che qui torna bambino
testo di Chiara Di Giovannantonio, foto di Maurizio Anselmi
La cittadina è considerata una delle più particolari fra le duecento appartenenti all’Associazione italiana paesi dipinti. Le facciate delle sue case sono decorate da una quarantina di murales, che illustrano “I Giochi di una volta”, quelli con cui adulti e bambini si divertivano quando non esistevano ancora televisione e computer.
Ad oggi, Azzinano ospita, tra le altre, le opere dell’artista fiorentina Alessandra Puppo, del trentino Amedeo Marchetti, della messinese Carmen Crisafulli, del veronese Damiano Valbusa, del reggio-emiliano Dino Fiorini, del guastellese Franco Mora, del modenese Iago Barbieri, della napoletana Marina Zen e del catanese Salvo Caramago.
Lo stile dei dipinti, ognuno diverso per gusto, esperienza e scelta del compositore dell’opera, è quello naïf, di cui è esponente una delle artiste più conosciute del luogo, nata e cresciuta proprio nel paese: Annunziata Scipione, pittrice autodidatta dal passato contadino, nota soprattutto per ritrarre uomini e donne impegnati nel lavoro dei campi e in attività di vita campestre.
La prima edizione de “I muri raccontano” risale al 2001 e quest’anno è giunta alla sua decima edizione, svoltasi dall’otto al 13 di agosto 2011.
E, ancora una volta, con gioia, ha ospitato sei artisti di fama nazionale, provenienti da diverse regioni italiane, per arricchire il patrimonio artistico della località.
Lo stesso nome del progetto – “I muri raccontano” – riassume in sé il significato dell’esperienza promossa dalla Pro Loco di Azzinano (Tossicia, Te).
Le autorità locali hanno intuito fin dal primo momento come il progetto, ideato da Giuseppe (Peppino) Meralangelo, spentosi nel 2007, sindaco di Tossicia per 24 anni nonché figura di spicco nella politica teramana, potesse diventare un’occasione per elevare l’immagine del piccolo centro abitato, combattendo così il processo di isolamento e abbandono a cui stava andando incontro Azzinano.
Ogni estate, tra il 10 e il 20 di agosto, i diversi artisti coinvolti sono impegnati nell’affresco delle pareti vecchie e nuove del paese, sotto gli occhi attenti dei visitatori che puntualmente giungono numerosi anno dopo anno. L’evento viene accompagnato da rassegne dedicate all’arte, al cinema e alla musica, con la presenza di personalità importanti del panorama culturale italiano.
Il tema scelto, quello dei giochi per l’appunto, getta un ponte sulla storia dei ricordi, illustrando tradizioni di un passato più o meno recente. Accanto a giochi tradizionali come la moscacieca, il nascondino, l’acchiapparello, il salto della quaglia, il bussolotto, – per citarne alcuni – se ne trovano altri tipici dell’entroterra abruzzese. Si hanno così i murales che ritraggono il “fucilatte”, una canna di bambù lavorata in maniera tale da diventare un marchingegno capace di sparare pallottole contro barattoli, insetti e altri oggetti; lo “schiuppete”, chiamato così dal rumore prodotto dalle monetine lanciate contro i muri; lo “schiazze”, che sostituiva a bocce e birilli mattoni e pietre.
Oggetto delle rappresentazioni sono anche i giochi degli adulti – seppur marginali e mai protagonisti assoluti degli affreschi – come quello delle carte dipinto su un casolare nella piazza principale del paese. Rappresentati tutti con il forte cromatismo e la semplicità tipiche dell’arte naïf, mostrano un tempo in cui, a causa della scarsità di giocattoli preconfezionati, bambini, ragazzi e adulti dovevano ingegnarsi per trovare o costruire gli strumenti con cui divertirsi. Il gioco era, ieri più di oggi, occasione di incontro e sviluppo della creatività.
I murales che adornano le pareti di abitazioni e terrazzamenti sono accomunati, nella diversità dello stile, da colori non rifiniti, un’assoluta libertà espressiva che ignora volutamente la prospettiva e le proporzioni (si vedano le grandi mani dei soggetti di Annunziata Scipione), un uso forte degli schemi che sottolinea la semplicità di una capacità espressiva resa genuinamente nella sua ingenuità. Questi, caratteri chiave dell’arte naïf, un movimento trasversale a scuole e correnti, che non ha una sua precisa definizione accademica, non fanno altro che esaltare le tradizioni, gli usi e i costumi locali e non. Il paesino, dopo il terremoto del 6 aprile 2009, ha subito forti danni ma oggi, grazie al sapiente restauro di gran parte delle strutture messo in atto dalle duecento anime che lo popolano, ha recuperato molti dei tratti che rendono il suo piccolo e raccolto centro storico un tipico esempio di architettura abruzzese montana.
Una segnalazione particolare va alla Chiesa di Santa Lucia, decentrata rispetto alla piazza principale e collocata accanto a un piccolo parco verde pieno di giochi per bambini. Che sia di epoca ottocentesca lo si deduce dalla data “1792”, impressa a fuoco sulla campana che adorna il minuto campanile che svetta sul tetto dell’edificio. All’interno sono custodite alcune opere del pittore teramano Marino Meralangelo.
Denominato “Il borgo dei ricordi”, come recita un murale affrescato sul recinto di un’abitazione privata situata sulla strada che porta nel paese, o anche “Il paese dei giochi di una volta”, dal titolo dell’ultimo libro di Dante Bellini, scrittore originario del luogo, Azzinano merita sicuramente una visita. Per raggiungere Azzinano, da Teramo bisogna prendere l’autostrada A/24 in direzione L’Aquila, prendere l’uscita per il Castello di Colledara e seguire le indicazioni per Tossicia. Arrivati in prossimità del paese, proseguire verso Camerale e, una volta arrivati, seguire la strada per Azzinano.