testo di Ivan Masciovecchio.
Dagli agrumi che si specchiano nel mare della Costa dei Trabocchi alle dolci colline frentane punteggiate di uliveti e vigneti colorati d’autunno, passando per le meraviglie storico-architettoniche dell’abbazia di San Giovanni in Venere di abbacinante bellezza, grazie anche ad una inaspettata giornata novembrina caratterizzata da cielo terso, aria pulita – benché freddina – e sole splendente.
Dopo gli appuntamenti aquilani di ottobre e gli incontri di inizio novembre nel territorio teramano, questo e molto altro ha regalato ai partecipanti la terza tappa interamente dedicata alla provincia di Chieti di Active Abruzzo, la manifestazione organizzata da CNA Turismo Abruzzo per promuovere la vacanza attiva e il turismo esperienziale, giunta alla quinta edizione. Ospite e testimonial d’eccezione il conduttore televisivo e turista per caso Patrizio Roversi, impegnato sia in veste di moderatore del meeting con gli operatori del settore ospitato nel pomeriggio di venerdì 22 novembre negli spazi di Palazzo d’Avalos a Vasto, sia come valido e curioso accompagnatore in bicicletta nel tour del giorno seguente organizzato in collaborazione con i GAL Costa dei Trabocchi e Maiella Verde e la Federazione ciclistica abruzzese.
Abbandonate le calde e accoglienti sale di Palazzo d’Avalos, la pedalata di sabato 23 novembre ha riguardato due itinerari distinti, entrambi comunque con destinazione finale Rocca San Giovanni. Optando per quello in partenza da Torino di Sangro (l’altro si dipanava da Ortona verso San Vito Chietino), il gruppo capitanato dallo stesso Roversi e comprendente anche Gabriele Marchese, coordinatore di CNA Turismo Abruzzo, procedendo in direzione nord lungo la scenografica ciclopedonale ricavata sull’ex tracciato ferroviario che guarda il mare, dopo pochi chilometri ha raggiunto l’azienda agricola Caravaggio a Fossacesia.
Oltre alle piante d’ulivo, qui il tenace Donato porta avanti la coltivazione degli storici agrumi della Costa dei Trabocchi, inseriti dal Ministero dell’Agricoltura (Masaf) nell’elenco dei 150 Prodotti Agroalimentari Tradizionali (PAT) d’Abruzzo. Benché quest’anno messa a dura prova dalla mosca mediterranea della frutta, la sua produzione sparsa su circa un ettaro di terra, con piante ultracentenarie, comprende di tutto: dall’arancia alle varie tipologie di limone; dall’aromatico mandarino tardivo al cedro; così come il pompelmo, il pomelo e il caratteristico cetrangolo (in dialetto lu melaragn) ovvero l’arancia selvatica, amarissima, quasi immangiabile, sebbene acquisisca un gusto più delicato se trasformata in marmellata.
Ed è proprio in barattolo che finiscono gran parte dei suoi frutti (e in oli agrumati) utilizzati per farcire i dolci tipici della zona, oltre ad essere conferiti alla distilleria Jannamico Michele e Figli di Lanciano con la quale l’associazione Agrumi Costa dei Trabocchi ha avviato una collaborazione in esclusiva che ha portato alla realizzazione del Gin J7, distillato in particolare con cetrangolo ed arance dolci, più altre erbe botaniche della costa, ed alla versione premium del Lemoncello, ottenuto dall’infusione di scorze di limoni.
Dopo rigenerante e salutare colazione a base di pizzelle (semplici e con la marmellata) e succhi di frutta, assistiti nella pedalata dal propulsore elettrico delle biciclette ci si è diretti verso il centro storico di Fossacesia per un assaggio di olio nuovo al frantoio Stante & Luciani, non prima però di un breve passaggio davanti all’immensità dell’abbazia di San Giovanni in Venere posta a dominio della costa. Accolti nel punto vendita ricavato all’interno del vecchio opificio adibito in parte anche a struttura ricettiva, con la produzione ormai delocalizzata nel nuovo impianto di Mozzagrogna, lo sdijuno è proseguito con assaggi di pani unti con olio tipologia Gentile di Chieti e Intosso. Ottenuta esclusivamente con il sistema tradizionale della spremitura a freddo, la qualità degli extravergini è risultata inversamente proporzionale alle basse rese dovute quest’anno alla perdurante siccità.
Saluti, foto di rito e poi di nuovo in sella verso la meta finale di giornata, con il ricongiungimento dei due gruppi ciclistici sulla spettacolare Torre Vinaria della Cantina Frentana di Rocca San Giovanni, una delle prime realtà cooperative d’Abruzzo, con oltre cinquecento soci conferitori e più di mille ettari di vigneto. Realizzata originariamente nel 1958 su brevetto dell’enologo Emilio Sernagiotto e riportata a nuova luce esattamente dieci anni fa, non più come luogo di produzione bensì come originale e accogliente luogo esperienziale aperto al territorio, la spettacolare struttura – unica in Abruzzo – dall’alto dei suoi venticinque metri di altezza (per venti di diametro), complice anche la splendida giornata, ha regalato un panorama in grado di lasciare senza fiato tutti i partecipanti, compreso lo stesso Roversi, ben più dello sforzo fisico prodotto in bicicletta per raggiungerla. Un colpo d’occhio rotondo grazie al quale perdersi dentro tutta la grande bellezza d’Abruzzo, superando anche i confini regionali, con vigneti e uliveti colorati d’autunno racchiusi tra l’orizzonte marino dell’Adriatico e l’intera catena appenninica alle loro spalle, dalle dolci rotondità della Maiella alle ruvide asperità del Gran Sasso d’Italia.
Un brindisi finale a base di Spumante Brut da uve Cococciola, fiadoni e pizza con peperoni e alici – preparazione tipica delle feste lancianesi di settembre – ha archiviato con gioia e soddisfazione la giornata. L’edizione 2024 di Active Abruzzo si concluderà il prossimo mese di dicembre con gli ultimi due appuntamenti in programma venerdì 13 e sabato 14, riguardanti rispettivamente un convegno a Pescara sulle infrastrutture strategiche per lo sviluppo del turismo e una giornata dedicata alla Maiella madre, la montagna di pastori e briganti, prevista all’albergo Mammarosa di Pretoro, con escursione guidata e narrata a cura di Camillo Chiarieri e Marco Giacintucci e degustazione di prodotti tipici al rientro. Per un arrivederci al 2025.