Saranno le sale del ristorante Vecchia Marina di Roseto degli Abruzzi (TE) ad ospitare martedì 24 gennaio, dalle ore 20.30, l’originale e provocatoria cena-evento targata Slow Food Abruzzo, organizzata per raccontare un altro mare e per affermare con convinzione che il mondo della ristorazione può – anzi, deve! – riuscire a proporre una grande cucina anche con piccoli pesci.
Con lo chef Gennaro D’Ignazio ai fornelli, protagonisti del menù saranno pesci dai nomi sconosciuti perché solitamente non presenti in pescheria o nelle carte dei ristoranti. «Qualcuno li definisce poveri, altri negletti, altri ancora azzurri; noi che siamo romantici, useremo l’aggettivo dimenticati – spiega il presidente di Slow Food Abruzzo Raffaele Cavallo –. Quelli che porteremo a tavola sono i pesci messi ai margini delle tavole, non solo domestiche, ma anche e soprattutto di una certa ristorazione. Un tempo protagonisti della cucina popolare marinara, sono quei pesci fuori moda, spesso di taglia medio-piccola e dunque più complicati da preparare che, se pescati, vengono rigettati in mare perché giudicati di basso valore commerciale».
«A cena in un altro mare è un momento importante non solo per riflettere sulle risorse ittiche e sulla cucina tradizionale costiera – dichiara Eugenio Signoroni, curatore della guida Osterie d’Italia – ma anche per ragionare su quanto sia importante oggi per i ristoranti e per le nostre scelte quotidiane essere capaci di costruire la propria dispensa. Comprare in modo oculato tutela il portafoglio e pure l’ambiente che ci circonda, e spesso anche il nostro gusto che può essere stimolato da sapori meno noti e più veri».
Ecco allora che questa conviviale rappresenta un invito a gustare grandi piatti preparati con pesci poveri e dimenticati. Una serata d’autore per dimostrare che si può mangiare ugualmente bene, che si possono costruire proposte interessanti e spendere la cifra giusta e che, soprattutto, anche attraverso le scelte alimentari si può guardare alla sostenibilità del mare e apprezzarne la straordinaria biodiversità.
Il menù prevederà: Tris di crudi (gallinelle, gamberetti, tracina); Merluzzo per bambini (merluzzo cotto-non cotto, olio, limone e prezzemolo); Pallotte senza cacio e senza uovo (polpettine di polpa di razza fritte con farina, rifatte in pomodoro e scalogno); Frittini ascolani (olive ripiene di pesce e crocchette di patate con pasticcio di pesce all’aglio bruciato); Scottadito di scarpette e pesce azzurro (spiedini di seppiola e alici o sgombetti); La Tjella (piccole pescatrici, panocchiette e totanetti al rosmarino e vino bianco); Patelle, patate e pesce (pasta al cucchiaio, non troppo in brodo con pesci, panocchiette e patate); Riquadro Verrigni al piccato giuliese (ragù di suro e pesce azzurro battuto al coltello, aglio e prezzemolo un po’ rosso); Fritto di paranza (tutto quanto ci darà la paranza la mattina).
Conclusione con una selezione di pasticcini secchi della tradizione teramana. In abbinamento saranno serviti i vini Trebbiano d’Abruzzo DOC Le Murate 2021 e Cocciopesto 2020 della fattoria Nicodemi di Notaresco (TE). Costo della serata € 40, vini compresi. Info e prenotazioni al numero 085 8931170.