Anticipato dal singolo Il povero Cristo, in ascolto da oggi in radio, nei digital store e su tutte le piattaforme streaming, il prossimo 17 maggio sarà pubblicato Ballate per Uomini e Bestie (La Cùpa/Warner Music Italy), undicesimo album di inediti di Vinicio Capossela, «un cantico per tutte le creature, per la molteplicità, per la frattura tra le specie e tra uomo e natura» come presentato in una nota dallo stesso autore.
Il tour teatrale di Ballate per Uomini e Bestie, previsto per l’autunno prossimo, sarà anticipato nei mesi estivi da una serie di concerti-atti unici concepiti appositamente per luoghi specifici, dando rilievo ai brani ed alle tematiche del nuovo album. Tra le prime date già confermate, anche quella abruzzese di martedì 6 agosto a Massa d’Albe (AQ) nel suggestivo scenario dell’Anfiteatro romano di Alba Fucens all’interno di Festiv’Alba, la rassegna culturale organizzata dall’associazione Harmonia Novissima in collaborazione con il MiBACT, Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio dell’Abruzzo, Polo Museale dell’Abruzzo, Regione Abruzzo e le amministrazioni comunali di Massa d’Albe, Avezzano e Magliano de’ Marsi, giunta quest’anno alla terza edizione ed in programma da sabato 29 giugno fino a venerdì 9 agosto.
Il concerto All’alba del Mondo. Ballate per Uomini e Bestie sarà l’occasione per presentare le canzoni del nuovo disco, un’opera di grande forza espressiva che guarda alle pestilenze del nostro presente travolto dalla corruzione del linguaggio, dal neoliberismo, dalla violenza e dal saccheggio della natura. In un’epoca in cui il mondo occidentale sembra affrontare un nuovo medioevo inteso come sfiducia nella cultura e nel sapere e smarrimento del senso del sacro, Capossela sceglie di pubblicare un canzoniere che, evocando un medioevo fantastico fatto di bestie estinte, creature magiche, cavalieri erranti, fate e santi, mette in mostra le similitudini e il senso di attualità che lo legano profondamente alle cronache dell’oggi. Il racconto e il canto divengono strumento per tentare un riavvicinamento al sacro e alle bestie, indispensabile punto di accesso al mistero della natura, anche umana.
La forma scelta da Capossela per questa sua nuova impresa artistica è quella della ballata, come occasione di pratica metrica e di svincolamento dalla sintesi. La ballata prende il caos delle parole in libertà, l’esperienza liquida del divenire, le riduce a storia e le compone nel fluire di strofe. Tra i quattordici brani che compongono l’album non mancano poi canzoni ispirate alla grande letteratura, da testi medievali alle opere di poeti amati come Oscar Wilde e John Keats. In scaletta, oltre ai brani del nuovo album, anche alcuni classici del repertorio di Capossela legati a doppio filo al tema del concerto.