Il prossimo sabato 14 settembre, dalle ore 12 alle 18, immersi tra gli uliveti e i vigneti delle colline pescaresi, gli spazi di No Man’s Land in Contrada Rotacesta a Loreto Aprutino (PE) saranno pervasi dai fermenti creativi di Cantiere Aperto, la rassegna di arte contemporanea, musica e poesia ad ingresso libero promossa dalla Fondazione No Man’s Land a cura di Zerynthia – Associazione per l’Arte Contemporanea OdV in collaborazione con Aware – Bellezza Resistente, con il patrocinio del Comune di Loreto Aprutino.
Questa seconda edizione (clicca QUI per scoprire come arrivare) si aprirà la mattina con i saluti del sindaco Renato Mariotti e l’inaugurazione della nuova opera permanente site-specific Al vento realizzata da Michelangelo Lupone con l’abruzzese Licia Galizia. L’installazione tattile e sonora nasce dall’osservazione del luogo come Terra di Tutti e dai particolari tronchi segnati sulla corteccia che rimandano al Dictionnaire di Yona Friedman. «L’obiettivo – affermano gli artisti – è la realizzazione di un intervento che si inserisce con estrema delicatezza nell’impianto naturalistico offrendo al visitatore la possibilità di dialogare intimamente e con discrezione con l’albero e la natura circostante». La struttura lignea che viene comunemente utilizzata per direzionare correttamente la crescita del tronco dell’albero verrà sostituita da Lupone e Galizia con due strutture cilindriche sulle quali si svilupperanno due lastre di alluminio corten. Con l’aiuto della tecnologia alimentata da un piccolo pannello solare, il visitatore azionerà con il solo tatto una particolare melodia. Il progetto è stato realizzato in collaborazione con il CRM Centro Ricerche Musicali di Roma del quale Lupone è direttore artistico.
Dopo la pausa buffet, Cantiere Aperto proseguirà dalle 14 tra il bosco di noceto e il giardino della fondazione con le performance di musicisti e poeti, insieme a momenti di dialogo e talk di approfondimento. Tra gli artisti invitati, arriveranno in terra vestina Bruna Esposito, Leone d’Oro alla Biennale di Venezia 1999 Padiglione Italia; Jonida Prifti (poesia sonora, musica e arti visive); Filippo Balestra (poesia); Ana Spasic (poesia); Malix (musica); Gipsy Rufina (musica); Gaia Mobilij (musica). Presenti anche gli abruzzesi Gennaro Spinelli, tra i più noti violinisti a livello internazionale, ambasciatore dell’International Romanì Union (IRU) per l’arte e la cultura romanì nel mondo e presidente dell’Unione della Comunità Romanés in Italia (UCRI); e il progetto Linbo nato nella provincia pescarese dall’incontro tra Filippo Rabottini (produttore e sound designer) e Elia Notarandrea (pianista e compositore), con una performance dal vivo che colloca la fruibilità di un dj set in un limbo sospeso tra dance, house e improvvisazione.
No Man’s Land (NML), la terra che non appartiene a nessuno perché è di tutti, è un progetto di interventi site-specific che nasce nel maggio del 2016 in circa due ettari di terreno agricolo ricavati tra le pieghe della campagna vestina, a seguito di una lunga conversazione tra Yona Friedman (l’architetto delle utopie realizzabili) e Mario Pieroni e Dora Stiefelmeier (Zerynthia). Un luogo di libertà, condivisione, arte e natura dove, seguendo la filosofia di Friedman, i partecipanti ai progetti creano un dialogo aperto attraverso interazioni e interventi artistici condividendo idee, bisogni e pensieri. Nel corso degli anni hanno preso parte artisti internazionali come Alvin Curran (2017), Gianfranco Baruchello (2018), Jimmie Durham (2019), Yona Friedman con Jean-Baptiste Decavèle (2019/2022 con installazioni che si aggiungono a Stone tapestry e Museum without walls realizzate nel 2015 con il contributo della Fondazione ARIA), Alberto Garutti (2020), Donatella Spaziani (2020), Fabrice Hyber (2021), Leonid Tishkov (2022), Honoré d’O (2022), Gülsün Karamustafa (2023).