testo di Ivan Masciovecchio.
Annuncio dopo annuncio, continuano senza sosta le anticipazioni delle principali guide enologiche italiane portando con sé altre piccole, grandi soddisfazioni per l’Abruzzo vinoso. Dopo Slow Wine (di cui potete leggere qui) ora è il turno dell’edizione 2015 dei Vini d’Italia del Gambero Rosso, curata come di consueto dai giornalisti Marco Sabellico, Gianni Fabrizio e Eleonora Guerini. In attesa della lista completa dei Tre Bicchieri – il massimo riconoscimento assegnato alle migliori cantine d’Italia – di imminente uscita, due sono le realtà enoiche regionali che possono già brindare al successo ottenuto.
Tra i premi speciali, il Trebbiano d’Abruzzo Vigne di Capestrano 2012 dell’azienda Valle Reale di Popoli, in provincia di Pescara, si aggiudica il titolo di vino bianco dell’anno, confermando in qualche modo la conquista della Chiocciola appena conferita da Slow Food. Come recitano le motivazioni, è l’Abruzzo a detenere la corona con un Trebbiano dai profumi nitidi di camomilla e zagara, che all’assaggio si è rivelato pieno e nervoso, già sfaccettato anche se ancora giovanissimo. E oltre ad essere strepitoso, è frutto di agricoltura biologica. Così come tutto il resto della produzione, impegnata dal 2007 – proprio a partire dai vigneti di Capestrano – in un processo di conversione verso l’impegnativo universo della fermentazione spontanea.
Discorso a parte, invece, per l’azienda agricola Valentini di Loreto Aprutino, sempre in provincia di Pescara. Già saldamente nell’olimpo dell’enologia mondiale, questa straordinaria realtà familiare regionale che non ha bisogno di presentazioni, sebbene poco sensibile ai premi ed ai riconoscimenti ottenuti vendemmia dopo vendemmia anche a livello internazionale, con il suo trentesimo Tre Bicchieri consecutivo raggiunge il simbolico traguardo della terza stella. Con la certezza che altre ne seguiranno nei decenni a venire.