Dopo i primi due appuntamenti dedicati alle figure di Dino Colalongo e Franco Summa – i cui contenuti multimediali sono ancora visibili on line – il prossimo sabato 20 febbraio, dalle ore 18, la Fondazione Aria ha organizzato sulla propria pagina facebook e sul sito www.specchioarte.it un nuovo evento in diretta streaming dedicato allo scultore e artista performativo di origine abruzzese Angelo Colangelo.
In compagnia del maestro pennese saranno collegati il presidente della fondazione, Ottorino La Rocca; Giovanna Dello Iacono, direttrice della neonata collana digitale Specchio ARTE e coordinatrice del consueto team curatoriale composto dallo storico dell’arte Antonio Zimarino, al quale sarà affidato un approfondimento critico dell’opera di Colalongo; dal fotografo Paolo Dell’Elce e dal regista Dino Viani che presenteranno in anteprima un video ritratto ed un cortometraggio sull’artista.
Anche questo terzo capitolo si inquadra nell’ambito del nuovo progetto culturale di Fondazione Aria denominato Specchio ARTE, collana digitale dedicata agli autori dell’arte contemporanea abruzzese mediante la produzione di contenuti fotografici, video e testuali inediti, in grado di restituire una dimensione quotidiana ed originale dei creatori stessi e del proprio lavoro.
Nato a Penne (PE) nel 1927, Angelo Colangelo si diploma all’Accademia di Belle Arti di Firenze, trasferendosi subito dopo negli Stati Uniti dove insegna, espone e sperimenta nuove forme d’arte. Rientrato in Italia, alla fine degli anni ’50 si stabilisce in Abruzzo mantenendo però i contatti con Firenze, dove si associa ed espone regolarmente alla Galleria Numero di Fiamma Vigo. A partire dal 1969 partecipa al Premio Michetti ed al Premio Termoli, alla Quadriennale di Roma ed alla Biennale di Venezia, fino al Salon des Réalités Nouvelles di Parigi.
Fondamentale l’esperienza di insegnante e preside al Liceo Artistico “G. Misticoni” di Pescara, dove realizza attività di contaminazione fra le arti, coinvolgendo critici come Achille Bonito Oliva, Enrico Crispolti e Germano Celant. L’arte performativa di Angelo Colangelo si propone come un invito forte a cambiare la visione di sé e degli altri, rivolgendo uno sguardo analitico instancabile al mondo che ci circonda.