Anticipato da un convegno sulla valorizzazione della biodiversità del comprensorio Sangro Aventino, da venerdì 23 a sabato 24 agosto il borgo di Altino (CH) tornerà ad ospitare il Festival del Peperone dolce con il suo gustosissimo Palio culinario delle contrade.
Giunta alla sua XV edizione, tra canti, balli, divertimento e folklore la manifestazione vedrà le sette contrade partecipanti confrontarsi ai fornelli con altrettanti menù a base di peperone dolce che, tutelato dal marchio dei Presìdi Slow Food, rappresenta il frutto più prezioso della comunità, tanto da avere ispirato quest’anno anche una vera e propria colonna sonora.
Composto da Vincenzo Scutti con la collaborazione e gli arrangiamenti di Vincenzo Vik Di Santo, il brano dal titolo InAlto Oro Rosso – dove InAlto rappresenta l’anagramma di Altino e Oro Rosso il valore intrinseco dello stesso peperone – racconta musicalmente dell’intero ciclo di produzione, dalla semina alla raccolta, grazie ad un intreccio nostalgico e armonico di echi di uccellini nei campi, note di chitarra acustica e fisarmonica, supportato da un beat di batteria elettronica realizzato campionando vari suoni estrapolati dal processo di lavorazione dello stesso peperone – compresa la rottura di un barattolo in vetro –, trasformando così il prezioso ortaggio in un originale strumento a percussione (il brano è ascoltabile su YouTube cliccando QUI).
Di colore rosso porpora, il Peperone dolce di Altino ha la caratteristica di avere i frutti rivolti verso l’alto; per questo motivo nel dialetto locale è chiamato anche a cocce capammonte. Viene prodotto e coltivato in un’area compresa tra i fiumi Sangro e Aventino, in particolare nei comuni di Altino, Archi, Perano, Roccascalegna, Casoli e Sant’Eusanio del Sangro. Inoltre, per i comuni di Atessa, Paglieta, Mozzagrogna, Santa Maria Imbaro e Lanciano, si considerano i soli terreni del versante sangrino.
Si coltiva sia su suoli di origine alluvionale, di natura limo-sabbiosa, sia su quelli collinari di medio impasto che, posizionati ad una quota variabile tra i 150 ed i 350 metri, risultano assoggettati ad un clima tipicamente mediterraneo. Può essere venduto fresco o secco, in polvere o in conserva, oppure nelle caratteristiche collane o serte. Il marchio registrato dall’Associazione di tutela Peperone dolce di Altino Oasi di Serranella attraverso il quale viene commercializzato, oltre a riportare la tipica forma del peperone con la punta rivolta all’insù, riproduce un mortaio di legno denominato pilone dove storicamente venivano polverizzati dopo essere stati essiccati, ottenendo così un ottimo condimento per la pasta oppure per l’aromatizzazione degli insaccati. Come nel caso della Ventricina del Vastese, altra prelibatezza abruzzese, anch’essa riconosciuta Presidio Slow Food. (I.M.)