Il macro obiettivo è di arrivare nel 2020 ad avere un’Europa, un’Italia e un Abruzzo in ottima salute e garantire così un sereno futuro a noi e alle nostre future generazione. Oggi l’agroalimentare non è più solo produzione e trasformazione di prodotti ma è un comparto in forte evoluzione, con costanti segnali di crescita
testo a cura della redazione, foto di Roberto Cilli
Sappiamo tutti che per stare bene c’è bisogno di una “sana e robusta costituzione”. Non si può avere un cuore funzionante perfettamente e i polmoni in pessimo stato. Se consideriamo l’Europa come un corpo umano e l’Abruzzo come un suo organo, possiamo immaginare che è interesse dell’Unione Europea, in quanto cervello, aver cura di noi così come di ogni altra piccola regione del vecchio Continente. Allo stesso modo, ogni regione deve fare la propria parte per garantire quel benessere collettivo che ci porta a crescere e a stare bene. Cosa fa per noi l’Unione Europea? E noi in Abruzzo, che cosa possiamo fare? Nel 2014 inizierà il nuovo periodo di programmazione dei fondi comunitari e l’Abruzzo avrà una importante dotazione finanziaria che, se bene utilizzata, potrà sicuramente aiutarci a rilanciare la nostra economia. Spendere bene queste risorse è una sfida ambiziosa e competitiva. Dobbiamo puntare ad un utilizzo totale e sinergico dei vari fondi europei a disposizione e per poter cogliere al meglio le opportunità che ci vengono offerte dall’Unione Europea occorre soprattutto una buona programmazione. In tal senso l’Assessorato alle Politiche Agricole della Regione Abruzzo sta ottenendo soddisfacenti risultati nella distribuzione sul territorio delle risorse del Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale disponibili per l’attuale Programma di Sviluppo Rurale (PSR) 2007-2013, che ammontano a circa 400 milioni di euro di contributo pubblico. Nel frattempo l’Amministrazione regionale ha avviato la fase di preparazione del nuovo Programma di Sviluppo Rurale per il periodo 2014-2020. I Programmi di Sviluppo Rurale, attuale e futuro, prevedono interventi mirati a favore delle aziende agricole e agroalimentari con l’obiettivo di insediare giovani nel settore e ammodernare le aziende, per la creazione di filiere, per la valorizzazione dei prodotti e della loro qualità.
La grave crisi mondiale e questo periodo di incertezza che colpiscono tutti i settori, ci devono far riflettere e scegliere con attenzione su cosa puntare. Nei prossimi anni, il settore agricolo europeo dovrà affrontare nuove realtà in termini di evoluzione dei mercati, norme commerciali internazionali, preferenze dei consumatori, in aggiunta all’aumento della richiesta di prodotti alimentari dovuta alla crescita demografica che ci porterà, nel 2020, ad avere un miliardo in più di persone da sfamare. La nuova politica di sviluppo rurale dell’Unione punta a creare un contesto coerente e sostenibile per il futuro delle zone rurali che per sopravvivere devono ridurre lo spopolamento, rafforzare la loro competitività e mantenere l’occupazione. A questo scopo, l’intervento strutturale favorisce la diversificazione e l’allargamento del tessuto economico nelle zone rurali. Esso tende a sfruttare il potenziale endogeno di queste zone per creare nuovi posti di lavoro o dar vita a nuove fonti di reddito supplementari, contribuendo in tal modo a stabilizzare la popolazione.
Per la stesura del prossimo Programma si parte da un’approfondita analisi socioeconomica del settore, delle tipologie di consumo, delle tendenze e delle criticità per definire una strategia vincente. Per il nostro Abruzzo, il settore agroalimentare è un tesoro inestimabile e rappresenta una grande opportunità di sviluppo. Oggi l’agroalimentare non è più solo produzione e trasformazione di prodotti ma è un comparto in forte evoluzione, con costanti segnali di crescita, che deve competere sui mercati globali contribuendo al tempo stesso a rispettare il proprio territorio e le sue risorse. Vogliamo portare le nostre eccellenze agroalimentari ad essere sempre più richieste a livello mondiale e ad attirare sempre più curiosi a visitare i meravigliosi luoghi in cui esse si producono. Questo per rendere gli straordinari prodotti abruzzesi riconosciuti e riconoscibili.