Ricorre oggi il decennale della morte dell’Onorevole Antonio Tancredi e la “Fondazione Venanzo Crocetti” di Roma gli intitola la propria Biblioteca.
Animato da un amore profondo per la sua Teramo e per il suo Abruzzo, Tancredi è scomparso nel 2012 ed è stato un protagonista della vita politica e culturale della sua regione. La moglie Elisa e i figli Paolo e Marco, per ricordarne l’amore per la cultura, hanno deciso di donare alla “Fondazione Crocetti” l’intera collezione di libri d’arte raccolta da Tancredi nell’arco di una vita.
“Si tratta di una donazione di grande rilievo – dichiara la presidente della “Fondazione Crocetti”, Carla Ortolani – nella quale sono presenti volumi unici. La qualità del patrimonio bibliografico ha consentito l’adesione della Biblioteca al Polo SBN della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma. Questo significa che tutti i libri della donazione sono presenti all’interno del Servizio bibliotecario nazionale e questo farà sì che studiosi, studenti e ricercatori potranno giovarsene. Vista la consistenza della donazione, il Consiglio di amministrazione della “Fondazione Crocetti” ha deciso di intitolare la biblioteca ad Antonio Tancredi”.
“Il progetto – prosegue Carla Ortolani – rientra in un percorso di più ampio respiro finalizzato alla realizzazione di un luogo, nel rispetto delle volontà di Crocetti e delle iniziative propedeutiche seminate dal già presidente Tancredi, che, al di là dell’aspetto conservativo, divenisse una struttura aperta alla ricerca e all’innovazione: una piccola città dell’arte”.
Nato il 1° giugno del 1932 a Miano, Antonio Tancredi intraprese sin da giovanissimo un percorso politico che lo portò a essere capo di Gabinetto del sindaco di Teramo, consigliere comunale, segretario (comunale e provinciale) della Democrazia Cristiana, consigliere e assessore regionale e infine deputato alla Camera per quattro legislature (1979-1994). Fondatore della “Banca di Teramo di Credito Cooperativo” nel 1996, ne è stato presidente sino al 17 maggio 2012, giorno della sua scomparsa. Fu inoltre presidente della “Fondazione Venanzo Crocetti” di Roma. Il suo amore per la cultura è documentato nel volume “L’Onorevole mecenate”, dove, fra le altre, sono raccolte le testimonianze di Marcello Veneziani (“Antonio Tancredi era uno dei pochi che a definirlo onorevole non si reca offesa né a lui né al popolo sovrano”) e Pietrangelo Buttafuoco (“Fu mecenate e anche in questo non si sono mai visti uomini come lui”).