Sospinta dalla potenza dell’amor che move il sole e l’altre stelle, la storia dell’azienda agricola Olivia nasce nel 2019 sulle colline di Casalbordino (CH) sferzate dall’aria salmastra dell’Adriatico e protette alle spalle dal massiccio della Maiella madre. Tutto ha origine però negli anni Novanta quando Alessandro Arosio, perito agrario brianzolo, su consiglio di un amico decide di investire in Abruzzo acquistando un piccolo casale con terreni coltivati a vigna e olivo. Anni dopo, nel 2015, insieme al suo compagno Isaia Corna, manager bergamasco nel settore della moda, davanti ad una sciagurata prospettiva di vendita scelgono invece di proseguire e ampliare l’azienda, trasferendosi definitivamente qui per poi unirsi civilmente in matrimonio e vivere in quella che ormai considerano la loro casa.
Presentata ufficialmente nella serata di lunedì 30 ottobre negli eleganti spazi del Convento Michetti a Francavilla al Mare (CH) davanti ad una qualificata platea di addetti ai lavori tra i quali anche Alessandro Nicodemi, presidente del Consorzio di Tutela Vini d’Abruzzo, l’agricola Olivia può oggi disporre di circa 60 ettari di superficie suddivisi tra 45 di vigneti ed il resto a uliveti e bosco.
Coltivati in appezzamenti con esposizioni e sistemi di allevamento diversi – dal guyot alla pergola abruzzese – i vitigni riguardano principalmente gli autoctoni Montepulciano e Trebbiano d’Abruzzo e Pecorino, arricchiti dagli internazionali Chardonnay, Pinot Nero, Pinot Grigio, Viognier, Cabernet Sauvignon, mentre le piante di ulivo comprendono le cultivar Gentile, Leccio del Corno e Moraiolo dalle quali si ricava un blend in grado di restituire un olio dalla piacevole armonia tra amaro e piccante, proposto in assaggio durante la serata in abbinamento al pane realizzato da Niko Romito.
Tornando al vino, 10.000 circa sono le bottiglie prodotte in totale che, almeno per il momento, si riferiscono esclusivamente a Montepulciano d’Abruzzo DOP 2021, Pecorino IGP Terre di Chieti 2022, Cerasuolo d’Abruzzo DOP 2022 e Spumante Brut Metodo Classico Abruzzo DOP. A raccontare la genesi e le caratteristiche organolettiche di questi primi esemplari in commercio ha provveduto l’enologa Federica D’Amato in compagnia dell’agronomo Mario Di Pardo.
La batteria di assaggi si è aperta con il Pecorino, un vino di struttura risultato piacevolmente sapido al palato e pervaso da fragranze di erbe aromatiche. A seguire il Cerasuolo d’Abruzzo affinato, come il precedente, sei-otto mesi in acciaio e caratterizzato da una discreta freschezza in bocca e da un brillante colore cerasa ben lontano dai rosa pallidi tanto di moda ultimamente. Si è passati quindi alla bollicina realizzata con una cuvée da uve Montonico (in grado di donare tagliente acidità), Passerina (per l’eleganza) e Pecorino (per la struttura) ripartite in parti uguali, affinata 24 mesi sui lieviti e dotata di un avvincente bouquet di frutta secca e crosta di pane. Infine è arrivato il turno del Montepulciano d’Abruzzo, affinato 12 mesi in acciaio ai quali si aggiungono 6 mesi in tonneau di rovere francese, dal tannino morbido e con le note di legno meritoriamente appena accennate.
Impresso sulle eleganti etichette di tutta la linea il trionfo dell’eros e del vino celebrato nell’antica Roma in uno dei riti delle Baccanali, le seguaci del Dio Bacco. Ad ulteriore testimonianza di quanto solide siano le fondamenta d’amore che sorreggono l’agricola Olivia – il cui nome omaggia il cagnolino dei due titolari – e la storia comune di Alessandro ed Isaia, orgogliosi custodi di un territorio unico che ha ancora molto da raccontare.