Testo di Laura de Benedictis
Questo pomeriggio alle 18:00 verrà inaugurata, presso il Museo della Fondazione Michetti di Francavilla al Mare, l’esposizione di un’importante collezione di reperti etruschi donata nel 2007 da Franca Fraracci.
Sarà finalmente esposta in teche adeguate, concesse in prestito dal Museo archeologico Nazionale “Villa Frigerj”, la collezione etrusca della famiglia Fraracci che tanto ha fatto per la città di Francavilla al Mare. Una collezione notevole di cui gran parte è già esposta dal 1995 presso il Museo dell’Abruzzo Bizantino e Altomedievale di Crecchio (Ch) in una sala appositamente dedicata alla memoria di Alberto Carlo Fraracci, nobiluomo, collezionista e appasionato studioso originario di Castel di Sangro che a partire dagli anni Trenta, quando lavorò come segretario dell’U.M.A. (Utenti Motori Agricoli) a Viterbo, raccolse e inventariò alcune bellissime testimonianze della civiltà etrusca. Nel 2007 la figlia Franca decise di donare alla Fondazione Michetti e dunque in qualche modo a tutta Francavilla al Mare, città nella quale ha passato gran parte della sua vita, gli ultimi 25 reperti della raccolta del padre. Sarà così possibile da oggi ammirare, in tutto il loro misterioso fascino e splendore, buccheri, ceramiche da impasto, ceramiche dipinte, ceramiche etrusche corinzie (periodi settimo, sesto, quinto, quarto , terzo, secondo secolo a.C. , tutti reperti esaminati, catalogati, fotografati e inventariati dalla dott.ssa Manuela Rosati, collaboratrice della Sovrintendenza Beni Archeologici di Chieti, su indicazione dell’archeologo dott. Andrea Rosario Staffa.
Tra gli oggetti esposti ci sono pissidi, ciotole askos ad anello, kyathos con ansa antropomorfica, olle, Kantharos, piatti da offerta, particolarmente bella una kylix a figure nere con una scena dipinta tratta dall’Odissea, ovvero il momento in cui Ulisse ed i suoi compagni fuggono da Polifemo aggrappati ai montoni ed agli arieti del ciclope; una testina votiva femminile ed un kiatos su alto piede, tutti oggetti preziosi e che rivelano la grande maestria e la grande raffinatezza intellettuale di un popolo ancora per molti tratti misterioso. Tutta la collezione sarà sicuramente oggetto di studio proprio durante il 2015, proclamato anno degli etruschi, per una iniziativa, nata nei territori dell’Etruria, e che ha ricevuto anche il placet del Ministero dei Beni culturali.