Presentato ufficialmente nei giorni scorsi, torna l’appuntamento biennale con Terra Madre Salone del Gusto 2018, il più importante evento internazionale dedicato alla cultura del cibo in programma a Torino da giovedì 20 a lunedì 24 settembre.
Organizzato dall’associazione Slow Food, Città di Torino e Regione Piemonte – in collaborazione con il Ministero del Turismo e dell’Agricoltura nell’ambito delle attività previste per l’anno del cibo italiano – dopo la sperimentazione en plein air dell’edizione passata, la manifestazione torinese cambia di nuovo formula riconquistando gli spazi indoor del Lingotto Fiere e dell’Oval dove troveranno casa il grande Mercato italiano e internazionale, le cinque aree tematiche #foodforchange, nonché lo spazio delle cucine di strada e dei birrifici artigianali, che resteranno aperti anche dopo la chiusura dei padiglioni. Confermati anche alcuni luoghi identitari cittadini come Palazzo Reale, dove sarà allestita l’Enoteca, piazzetta Reale, piazza Castello e la Nuvola Lavazza nel quartiere Aurora.
Tra le centinaia di iniziative previste nel programma ufficiale – dai classici Laboratori del Gusto agli Appuntamenti a Tavola, passando per le Scuole di Cucina e i Forum tematici – tutte già prenotabili al sito www.salonedelgusto.it, l’Abruzzo mette sul piatto incontri di grande spessore come quello di venerdì 21 settembre sul tema “Dall’allevamento alla tavola” nella cucina e nella filosofia di Peppino Tinari. Lo chef del ristorante Villa Maiella di Guardiagrele (CH) – una stella Michelin e membro del consorzio Qualità Abruzzo – sarà chiamato a raccontare della sua incredibile fattoria e del suino nero abruzzese da lui lavorato e trasformato in salumi di grande qualità senza aggiunte di nitriti e nitrati. Un laboratorio imperdibile, dove si potranno assaggiare salami, pancette, lardo, ma anche un piatto preparato con le parti meno nobili dell’animale.
Sempre a proposito della famiglia Tinari, a dimostrazione della grande voglia d’Abruzzo che pervade questa edizione numero 12 di Terra Madre Salone del Gusto 2018, è ormai prossima al sold out la cena che venerdì 21 settembre vedrà cimentarsi ai fornelli Arcangelo Tinari, attento nel coniugare la classica cucina di casa con quella più innovativa imparata e perfezionata nei suoi quattro anni passati in Francia alla corte di Michel Bras, tristellato chef di Laguiole. Una serata dai forti sapori, alleggeriti dalla mano creativa del giovane chef abruzzese, ai quali saranno abbinate le bottiglie scelte dal Consorzio di Tutela dei vini d’Abruzzo per festeggiare i 50 anni della DOC Montepulciano d’Abruzzo.
A quello che oggi, a tutti gli effetti, è considerato uno dei grandi vini rossi d’Italia, sabato 22 settembre sarà dedicato inoltre anche un laboratorio specifico, durante il quale sarà proposta una panoramica di stili e interpretazioni frutto della splendida annata 2015: dal Montepulciano d’Abruzzo Malandrino di Cataldi Madonna di Ofena (AQ), a quello dell’azienda Valori di Sant’Omero (TE); da un esemplare della Cantina Tollo (CH), ad un altro della Cantina Ripa Teatina (CH); per finire con la versione in anfora dell’agricola Cirelli di Atri (TE) e con un cru della fattoria La Valentina di Spoltore (PE).
E per un anniversario che davvero si rispetti, domenica 23 settembre, alla presenza del decano della viticultura d’Abruzzo Emidio Pepe, i festeggiamenti per i 50 anni della denominazione di origine raggiungeranno l’apice con una degustazione straordinaria che, attraverso sei annate, ripercorrerà mezzo secolo di storia enologica nazionale. Grazie alla generosità del titolare dell’azienda di Torano Nuovo (TE) saranno proposte in assaggio annate memorabili a cavallo di due secoli: sei millesimi a partire dal 1965 con cadenze di 10 anni tra un vino e l’altro per arrivare al più recente 2015. In mezzo 1975, 1985, 1995, 2005.
Infine, dopo tanto Montepulciano d’Abruzzo, venerdì 22 settembre si terrà un incontro sull’altra faccia dell’Abruzzo enoico, in particolare sui vitigni autoctoni a bacca bianca che negli ultimi anni stanno recuperando terreno, conquistando notorietà e mercato grazie a vini di qualità pervasi da freschezza, eleganza e longevità. In assaggio, la Cococciola della Cantina Frentana di Rocca S. Giovanni (CH), la Passerina della Cantina Citra di Ortona (CH), il Pecorino nelle versioni di Torre dei Beati di Loreto Aprutino (PE) e di Pasetti di Francavilla al Mare (CH), il Trebbiano d’Abruzzo Vigneto di Popoli dell’azienda Valle Reale di Popoli (PE) e il Trebbiano d’Abruzzo di Mare dell’azienda Barba di Pineto (TE).