testo e foto di Ivan Masciovecchio.
Era il 5 giugno del 1988, era domenica e pioveva. Quando il Concorde della British Airways toccò terra sulla pista dell’aeroporto Liberi di Pescara la folla assiepata lungo le strade ed all’interno dell’aerostazione esplose in un applauso liberatorio.
Si festeggiava il volo charter inaugurato tra Pescara e Londra Gatwich il precedente 26 maggio e attivo tutti i giovedì fino al 30 settembre. Il servizio era offerto dalla compagnia ATI del gruppo Alitalia (Ryanair sarebbe arrivata solo nel 2001) con aeromobili MD80. I prezzi A/R erano di quelli impegnativi, oscillanti tra le 375.000 lire della bassa stagione e le 435.000 di quella alta, prevedendo comunque consistenti sconti per studenti.
Tornando all’arrivo del Concorde, oltre alle caratteristiche tecniche ed alle prestazioni del mezzo, così un foglio d’informazione turistica dell’epoca presentava il volo di ritorno che sarebbe ripartito alle 17 da Pescara per atterrare alle 19 all’aeroporto londinese di Heathrow dopo una serie di volteggi sull’Atlantico per raggiungere l’agognata velocità di Mach 2 e superare così la barriera del suono: «Il Concorde è dotato di soli posti di prima classe. I sedili sono disposti su 25 file da 4 posti separati da un unico corridoio centrale. I sedili possono essere reclinabili, dispongono di un poggiatesta aggiustabile e sono dotati di cuffia per ascoltare i cinque canali di musica stereo. Non chiedete canzoni di ‘Nduccio o “Vola Vola” perché non è previsto. Per dirlo all’Angolana maniera, si mangia leggeri con gusto inglese. Certamente berremo vini Citra per l’occasione. Dopo tutto è il nostro orgoglio di vino, come stemma porta la corona scettro di bontà reale».