Tra impianti sciistici, importanti manifestazioni religiose e scorci mozzafiato, alla scoperta di una località che non solo d’inverno mostra il suo lato più affascinante
Le prime notizie storiche di Rivisondoli sono risalenti al XI e XII secolo, a testimonianza di un impianto urbanistico settecentesco, frutto della ricostruzione post terremoto del 1706, devastante per tutta la regione abruzzese. Gli abitanti del piccolo centro montano con ostinazione e forza di volontà si misero in moto per ricostruire il paese di sana pianta, lavoratori tenaci che non si arresero alla forza della natura, ma si adoperarono per riavere le loro dimore. Tra la fine dell’800 e l’inizio del ‘900 comincia un’altra fase per Rivisondoli, data dalla nascita della linea ferroviaria Sulmona-Isernia e dall’arrivo di Re Vittorio Emanuele e della sua famiglia, che nel 1913 furono ospitati nell’elegante edificio ottocentesco dell’Albergo degli Appennini, attualmente conosciuto come Residenza Reale. La venuta dei reali sancisce Rivisondoli una delle più note stazioni sciistiche invogliando anno dopo anno numerosi turisti ed appassionati della montagna. 1320 metri segnano la sua altitudine, mentre Monte Pratello a ovest e Monte Calvario alle sue spalle, contribuiscono a lasciare affascinati gli occhi stranieri.
L’impianto sciistico, come già detto, è una delle caratteristiche più famose di Rivisondoli, si trovano, infatti, gli impianti di risalita Rivisondoli-Monte Pratello, i quali si collegano al comprensorio sciistico Alto Sangro che comprende ben 120 km di piste. Punto di riferimento abruzzese, insieme a Roccaraso, del popolo della neve, l’area sciistica si estende dai 1.390 metri sulla base degli impianti ai 2.056 metri del Monte Pratello. L’intera zona è attrezzata con una cabinovia ad agganciamento automatico, 2 seggiovie e 6 skilift, serve 48 km di piste di difficoltà variabile. In questo modo Rivisondoli diventa meta di famiglie che hanno voglia di divertirsi e, allo stesso tempo, spazio adatto a professionisti del settore, vista la presenza sia del campo scuola, sia di piste omologate per gare nazionali ed internazionali. Queste ultime, inoltre, sono collegate con altri 670 Km di piste servite dagli impianti della limitrofa stazione di Roccaraso Aremogna – Pizzalto.
L’impianto sciistico figura quindi come un’enorme risorsa per il paese e si ripercuote positivamente su tutta l’economia del posto, che si arricchisce di diverse strutture alberghiere ed alcuni residence.
L’inverno del paese però non è famoso solo per la neve, a popolare le notti del periodo di Natale c’è infatti il suggestivo e ormai famoso presepe vivente. Infatti, poco più in basso del borgo di Rivisondoli si trova la Piana di Piè Lucente, un’area verde dove la natura pare aver dato il meglio di sé, regalando agli abruzzesi scorci e visuali di abbacinante bellezza, in un unicum che prima d’altro è scenario di gran forza visiva. E’ qui che il 5 gennaio di ogni anno, con la cadenza dolce e certa delle tradizioni, quelle stesse tradizioni precedute da un’attesa silente eppure febbrile, avviene qualcosa di straordinario, qualcosa di sacro e al tempo stesso poetico, qualcosa che prende il nome e la forma di un presepe vivente: una vera e propria partitura di volti e costumi che scalda con fasci di luce nuova la cornice che accoglie, un momento di fede in un’unica soluzione la fantasia con la devozione.
I primi giorni di ogni anno viene scelto l’ultimo nato del paese per rappresentare il Bambinello, mentre l’otto dicembre per scegliere la ragazza che deve vestire gli abiti della Madonna viene fatto un vero e proprio casting, San Giuseppe invece viene rappresentato da un cittadino di Rivisondoli. Manifestazione che si rifà fedelmente alle Sacre Scritture, il presepe vivente comincia con il sogno di un pastore, per poi snocciolarsi in affascinanti sequenze bibliche ricche di pathos. E’, questa, una storia che si ripete puntuale ormai dal 1951, con una sempre più crescente partecipazione di persone, e con un sempre rinvigorito spirito d’adesione. E non c’è da stupirsi se qualcuno, ad esempio un viaggiatore o un turista, dovesse innamorarsi di questo borgo ancora carico della spontanea bellezza del tempo.
Scoprire Rivisondoli non solo in inverno è una gioia che andrebbe condivisa. Nelle stagioni autunnali e in primavera tutta la vegetazione si riscopre dando vita ad un’atmosfera colorata e accogliente. Numerosi sentieri percorribili a piedi o piste ciclabili sono lo strumento giusto per conoscere questa perla delle nostre montagne. Il paesaggio unico delle praterie ai piedi del borgo si può godere anche attraverso una tranquilla passeggiata a cavallo, il territorio di Rivisondoli, infatti, è attraversato dall’Ippovia del Gran Sasso, i sentieri conducono fino a Fara San Martino o a Sulmona attraversando aree immerse nella natura, talvolta difficilmente percorribili in macchina. Chi è alla ricerca di benessere e relax, nella pianura tra Rivisondoli e Roccaraso, oltre a beneficiare della bellezza del verde circostante, può approfittare dell’acqua termale dalle proprietà lenitive e rigeneranti che sgorga dalla sorgente Fonte Strapuzio ad una quota di 1400 metri, grazie ad uno stabilimento termale di recente apertura. Anche una semplice passeggiata nel centro antico, tra vicoli suggestivi e scalinate tipiche dei borghi arroccati, basta ad assaporare la magia di inaspettati scorci panoramici e a regalare un piacevole ricordo di Rivisondoli. Il nucleo storico originario è individuato grazie alle antiche porte, Porta Antonietta e la porta nei pressi di Palazzo Sardi sono ancora visibili. Il paese presenta anche un patrimonio architettonico di valore nel quale figurano il Palazzo Baronale, la vicina chiesetta di Sant’Anna e la chiesa del Suffragio. Alcune case settecentesche contribuiscono alla bellezza del borgo, il loro valore architettonico è arricchito dai portali con fregi in pietra e in alcuni casi dai “vignali”, caratteristici pianerottoli posti all’ingresso della casa, a cui si accede tramite una scalinata.
Non si può passare da Rivisondoli senza visitare il Santuario di Santa Maria, posto sul piccolo valico al termine del Piano delle Cinquemiglia, a 2 km dal paese, punto di sosta e di ricovero sulla via di transumanza. Le testimonianze storiche fanno risalire il Santuario al XIII secolo, secondo una leggenda sorse per iniziativa di un pastore di Scanno che di ritorno dalla Puglia aveva con sé un bassorilievo della Madonna. Una volta giunto sul valico l’immagine sacra divenne così pesante che fu impossibile rimuoverla e proseguire il viaggio.
Rivisondoli, tra bellezze naturali e storiche, in tutti i periodi dell’anno, è in grado di regalare momenti di piacevole relax e benessere o di divertimento, attraverso varie attività da svolgere all’aperto, godendo di aria buona e suggestivi paesaggi montani.