testo di Ivan Masciovecchio.
Conosciute ed apprezzate anche come il pane dei poveri, storicamente le castagne hanno rappresentato uno straordinario alimento di sostentamento delle popolazioni dell’Abruzzo montano. Oltre ai boschi teramani dei Monti della Laga, l’altra zona d’eccellenza nella quale questi frutti preziosi hanno trovato terreno fertile per la loro diffusione è rappresentata dalla Valle Roveto, in provincia dell’Aquila.
Nell’incanto di un paesaggio naturale solcato da numerose sorgenti d’acqua purissima, capaci di dar vita ad esempio alla spettacolare cascata di Zompo Lo Schioppo – un salto naturale di oltre 80 metri che la rende la seconda più alta d’Appennino –, splendidi castagneti si estendono alla destra del fiume Liri, sulle alture dei Monti Simbruini ed Ernici, nei territori dei comuni di Capistrello, Canistro, Civitella Roveto, Civita d’Antino, Morino, San Vincenzo Valle Roveto, fin giù a Balsorano, dove si possono ammirare esemplari di oltre duecento anni, con diametri superiori a due metri ed altezze che superano i trenta.
Immersa tra innovative opere di ingegneria archeologica e ferroviaria – dai Cunicoli di Claudio alla galleria elicoidale della linea Avezzano-Roccasecca, entrambe a Capistrello – fino all’imponente castello Piccolomini di Balsorano, la regina del gusto della valle è sicuramente la castagna della tipologia autoctona Roscetta, chiamata così per via delle sue sfumature rossastre. Liscia in superficie e dal volume consistente, si caratterizza anche per un sapore particolarmente dolce. Dopo aver terminato le operazioni di pulitura del bosco, la raccolta avviene a mano intorno alla seconda metà di ottobre, utilizzando prima cesti di vimini e successivamente sacchi di juta.
Le pratiche di conservazione prevedono un’immersione in acqua per circa venti giorni, una seconda fase di asciugamento al sole ed un definitivo accantonamento in un luogo fresco e asciutto. Simbolo della gastronomia locale, le roscette vengono chiamate casciole se arrostite, vallani se bollite con tutta la buccia o remonne se lessate senza buccia. Alimento nutriente ricco di vitamine e minerali, inserito dal Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali nell’elenco dei Prodotti agroalimentari tradizionali italiani (PAT), in cucina la castagna può essere macinata per ottenere farina da trasformare in pasta fresca oppure utilizzata in saporite zuppe con ceci, fagioli o funghi. Nei dolci le ritroviamo nei ripieni dei cagiunitt di Natale, nonché in forma di marmellata su torte e crostate.
Numerose sono le sagre e gli appuntamenti enogastronomici della zona che ogni anno tributano alla roscetta il giusto riconoscimento. A cominciare da Morino, nel cui territorio sono presenti circa 50 ettari di castagneti, dove da sabato 8 a domenica 9 ottobre prossimi si svolgerà la XXIV Sagra della Castagna Roscetta. Anche nella frazione di Rendinara, sempre nel comune di Morino, sabato 29 e domenica 30 ottobre si festeggerà la castagna con musica itinerante, balli e cantine aperte. Domenica 9 ottobre, inoltre, è in calendario anche la 13ma edizione del Trial della Roscetta, la mezza maratona disegnata lungo i sentieri presenti tra Civitella Roveto e Canistro, vale a dire i comuni che vantano il maggior numero di castagneti della valle, sparsi rispettivamente su 86 e 94 ettari. L’evento sportivo precederà di due settimane Lungo le Antiche Rue, il tradizionale evento enogastronomico d’autunno curato dalla Pro Loco di Civitella Roveto giunto quest’anno alla XX edizione ed in programma da venerdì 21 a domenica 23 ottobre. A Canistro Superiore, invece, domenica 16 ottobre, si terrà la XXII edizione della Festa Sapori d’Autunno, organizzata dall’associazione Donne 2000. Infine, da sabato 29 a domenica 30 ottobre, la Pro Loco di Canistro organizza nella frazione di Canistro Santa Croce la Sagra della Castagna Roscetta, la manifestazione più antica della Valle Roveto dedicata al prezioso frutto ed una delle più longeve d’Abruzzo, che quest’anno festeggia la 44ma edizione.