testo di Ivan Masciovecchio.
Valorizzare l’eterogenea dimensione produttiva dei vini rosati – o vini rosa, così come vengono definiti da poco tempo a questa parte – puntando allo stesso modo a far risaltare il ruolo e le differenti sfaccettature del Cerasuolo d’Abruzzo. Questo, tra gli altri, l’obiettivo di La Rosa e la Vite, la rassegna-mercato in programma giovedì 27 giugno, dalle ore 18, negli spazi della struttura Aurum Suites di Pescara in via D’Avalos 223.
Organizzata dall’associazione Viva la Vite – già ideatrice della fiera dedicata agli artigiani del vino la cui prossima edizione è in programma, sempre a Pescara, a febbraio 2020 – la manifestazione vedrà la partecipazione di circa 40 cantine provenienti da diverse regioni d’Italia (Sicilia, Campania, Marche, Molise, Puglia, Veneto), oltre ovviamente dall’Abruzzo.
«L’Italia, così come la Francia, propone una varietà di interpretazioni molto singolare, anche se risultano ancora contenute le denominazioni riconducibili a questa tipologia di vini ottenuti da vitigni autoctoni – dichiarano in una nota i promotori –. Con questa rassegna ci rivolgiamo in particolare ai rosati da uve locali, focalizzando l’interesse sulla loro espressione nelle differenti possibilità di vinificazione in bianco della bacca rossa, con l’idea di mappare quanto più possibile le varietà viticole legate a determinati territori che danno vita a precise espressioni produttive in rosa».
Si comincerà alle ore 18 con una conferenza a cura del giornalista Giorgio D’Orazio alla quale interverranno Luigi Cataldi Madonna, produttore e vicepresidente del neonato Istituto Rosautoctono – il sodalizio costituito lo scorso mese di marzo grazie all’unione dei Consorzi di tutela delle denominazioni di origine più rappresentative del settore, ovvero Bardolino Chiaretto, Valtènesi Chiaretto, Cerasuolo d’Abruzzo, Castel del Monte Rosato e Bombino Nero, Salice Salentino Rosato, Cirò Rosato – e Pierluigi Cocchini, responsabile Abruzzo della guida Slow Wine, che vedrà il coinvolgimento anche di alcuni produttori presenti alla rassegna i quali saranno chiamati a raccontare la loro storia ed il loro punto di vista su questa tipologia di vini che nel tempo sta incontrando una consapevolezza sempre maggiore da parte dei consumatori sia in Italia che all’estero.
Alla fine dell’incontro si apriranno i banchi d’assaggio con la presenza già confermata, tra le altre, delle cantine Abbazia di Propezzano, Amorotti, Nic Tartaglia, Terraviva per l’Abruzzo, Abbazia San Giorgio e Le Sette Aje (Sicilia), Garofano e Giancarlo Ceci (Puglia), Monte di Grazia (Campania), Claudio Cipressi (Molise). Prevista anche un’area dedicata al cibo curata dall’associazione fud. Espressione di gusto, nonché musica live della band Scena Muta capitanata da Leo Cagnetta. Ingresso € 20 con degustazione libera e possibilità di acquisto delle bottiglie direttamente dai produttori.