• Privacy Policy
  • Cookie Policy
  • Contatti
Tesori d'Abruzzo
Scopri il numero 61 in edicola
  • Home
  • La Rivista
    • Le Vie dell’Archeologia
    • Le Vie dell’Arte
    • Le Vie dei Borghi
    • Le Vie della Cultura
    • Le Vie della Fede
    • Le Vie del Gusto
    • Le Vie della Natura
  • In edicola
    • Galleria delle copertine
  • Video
  • de siena editore
  • Contatti
    • Privacy Policy
    • Cookie Policy
No Result
View All Result
  • Home
  • La Rivista
    • Le Vie dell’Archeologia
    • Le Vie dell’Arte
    • Le Vie dei Borghi
    • Le Vie della Cultura
    • Le Vie della Fede
    • Le Vie del Gusto
    • Le Vie della Natura
  • In edicola
    • Galleria delle copertine
  • Video
  • de siena editore
  • Contatti
    • Privacy Policy
    • Cookie Policy
No Result
View All Result
Tesori d'Abruzzo
No Result
View All Result
Home Articoli Recenti

Fontamara, in scena a Milano l’epopea dei cafoni d’Abruzzo narrata da Silone

by ivan masciovecchio
3 Novembre 2022
in Articoli Recenti, Le Vie dell'Arte, Servizi
Fontamara, in scena a Milano l’epopea dei cafoni d’Abruzzo narrata da Silone

Immagine dello spettacolo

0
SHARES
212
VIEWS
Condividi su FacebookCondividi su TwitterCondividi su Whatsapp

Sarà il teatro Oscar di Milano ad ospitare da martedì 22 a domenica 27 novembre prossimi lo spettacolo Fontamara, tratto dal capolavoro di Ignazio Silone pubblicato inizialmente in Svizzera nel 1933 e solo nel 1945 in Italia, con adattamento e drammaturgia di Francesco Niccolini – premio Silone 2019 per la riscrittura dell’opera siloniana –, la regia di Antonio Silvagni e le musiche originali di Giuseppe Morgante.

Immagine estratta dalla locandina dello spettacolo

Prodotta dal Teatro Stabile d’Abruzzo e dal Teatro Lanciavicchio con la collaborazione del Centro Studi Ignazio Silone e dei comuni di Pescina ed Avezzano, la rappresentazione nel 2019 è stata premiata nell’ambito del Festival Teatrale di Resistenza, Casa Museo Cervi. Vede in scena Angie Cabrera, Stefania Evandro, Alberto Santucci, Rita Scognamiglio e Giacomo Vallozza.

Nella regia di Silvagni l’opera gioca con maestria sul vuoto e l’assenza; il palco è invaso da sedie che però rimangono vuote per quasi tutto lo spettacolo. Si parla di Berardo Viola, il protagonista, ma lui non c’è. Solo cinque cafoni/contadini, immobili, ieratici, lì inchiodati davanti ad un cumulo di terra, forse quella in cui hanno affondato i piedi per tutta la vita. Oppure da quella sono emersi per raccontare di nuovo questa storia, che in un affascinante cortocircuito temporale ha il sapore del passato e insieme del presente.

Muovendosi pochissimo, i cinque attori/cafoni danno voce ad un mondo, ad un paese, ai suoi abitanti e pure ai loro carnefici. Sono pochi ma rappresentano un popolo, e questo si sente sin dalla prima parola. Quasi fosse un’opera sinfonica e corale, raccontano la storia di Fontamara, dei fontamaresi, di Berardo Viola e di Elvira. Le voci dei protagonisti si accavallano con quelle dei personaggi minori; ogni attore acrobaticamente passa da un’identità all’altra. Giuvà, Matalè, il loro figlio, Marietta, Scarpone, e poi il generale Baldissera, Papasisto, Venerdì Santo, Ponzio Pilato, Betta Limona, l’impresario, il cavalier Pelino, don Circostanza, le mogli, i carabinieri, un prete venduto, un sacrestano disperato; un mondo si affolla sul palcoscenico attraverso una partitura ferrea, un’alternanza di presenze e testimonianze.

Perché di testimoni si sta parlando; quasi fossimo di fronte ad un giudice, o forse al Giudizio Universale, sono tutti chiamati a ricostruire quei giorni osceni pieni di vergogna, violenza e disumano accanimento sui più indifesi. Mano a mano che l’intreccio di sviluppa, prendono corpo le storie dei fontamaresi e degli abusi dei poteri forti ai loro danni, con l’ombra incombente del fascismo che si sposa con gli interessi dei latifondisti.

A proposito dei cafoni, Ignazio Silone diceva: «Io so bene che il nome di cafone, nel linguaggio corrente del mio paese, sia della campagna che della città, è ora termine di offesa e dileggio: ma io l’adopero in questo libro nella certezza che quando nel mio paese il dolore non sarà più vergogna esso diventerà nome di rispetto, e forse anche di onore».

Tags: abruzzofontamarateatro del lanciavicchioteatro stabile d'abruzzo
Previous Post

Quando la Terra diventa Arte, a Loreto Aprutino tra arte, enogastronomia e sostenibilità

Next Post

Giulianova, nuovo anno accademico di Unitre: prima lezione con lo storico Sandro Galantini

Altri articoli che potrebbero interessarti

Guardiagrele, borgo del gusto d’Abruzzo
Articoli Recenti

Guardiagrele, al Satén 2.0 per gustare serate d’autunno con i vini d’Italia

22 Settembre 2023
Musica, scienza e cultura: il ricco programma della Notte dei Ricercatori 2023 a Chieti
Articoli Recenti

Musica, scienza e cultura: il ricco programma della Notte dei Ricercatori 2023 a Chieti

14 Settembre 2023
Nel segno del Montepulciano, l’Abruzzo brinda al Vinitaly 2018
Articoli Recenti

Miglianico, tramonto al colore del Cerasuolo d’Abruzzo all’antica cantina Ciavolich

13 Settembre 2023
Pastori, transumanze, cene selvagge e formaggi d’Abruzzo protagonisti a Cheese 2023
Articoli Recenti

Cheese 2023, il programma dello stand Abruzzo tra storie di pastori transumanti e caci di montagna

7 Settembre 2023

Cerca nel sito

No Result
View All Result

Sezioni del sito

  • Articoli Recenti
  • I personaggi
  • Le interviste
  • Le Vie dei Borghi
  • Le Vie del Gusto
  • Le Vie dell'Archeologia
  • Le Vie dell'Arte
  • Le Vie della Cultura
  • Le Vie della Fede
  • Le Vie della Natura
  • Luoghi di gusto
  • Primo Piano
  • Servizi

Privacy e Cookie Policy

Privacy Policy

Cookie Policy

  • Privacy Policy
  • Cookie Policy
  • Contatti

© 2021 Tesori d'Abruzzo. Tutti i diritti sono riservati. Divieto di riproduzione di tutti i contenuti.

No Result
View All Result
  • Home
  • La Rivista
    • Le Vie dell’Archeologia
    • Le Vie dell’Arte
    • Le Vie dei Borghi
    • Le Vie della Cultura
    • Le Vie della Fede
    • Le Vie del Gusto
    • Le Vie della Natura
  • In edicola
    • Galleria delle copertine
  • Video
  • de siena editore
  • Contatti
    • Privacy Policy
    • Cookie Policy

© 2021 Tesori d'Abruzzo. Tutti i diritti sono riservati. Divieto di riproduzione di tutti i contenuti.