La sfida imposta alla vitivinicoltura dai cambiamenti climatici in atto ha in Abruzzo un nuovo importante alleato, frutto della collaborazione avviata dal Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo con il dipartimento Politiche Agricole della Regione Abruzzo attraverso l’ufficio Direttiva Nitrati e Qualità dei Suoli e Servizi Agrometeo regionale.
Si tratta del Registro climatico delle stagioni vitivinicole, che attraverso la rete di centraline presenti su tutto il territorio abruzzese raccoglierà dati fornendo informazioni utili per anticipare ai produttori l’impatto che variazioni sempre più evidenti del clima avranno sulla viticoltura, aiutandoli ad impostare le strategie agronomiche più adatte.
Prevedendo di potenziarlo entro l’anno con l’acquisto di nuove strumentazioni, la Regione metterà a disposizione del Consorzio il supporto tecnico del Centro Agrometeorologico regionale che in Abruzzo conta circa 26 stazioni climatiche dislocate prevalentemente nella fascia collinare litoranea e nelle aree interne della Valle Peligna e del Fucino. «Questa nuova e importante collaborazione si inserisce nella mission del Consorzio tesa a favorire lo sviluppo dell’economia del territorio. L’intento è quello di dare ai produttori uno strumento di conoscenza dell’evoluzione climatica in atto, in modo da permettere loro di adeguarsi di conseguenza, mantenendo nel tempo la qualità delle produzioni e la redditività dell’impresa» spiega il presidente del Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo, Valentino Di Campli.
«Il fenomeno del riscaldamento globale sta influenzando il nostro clima in modo netto e gli effetti negativi si riverberano anche sulla filiera agricola – osserva il vice presidente con delega all’Agricoltura, Emanuele Imprudente –. Per questo motivo abbiamo raccolto la proposta del Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo e metteremo a disposizione dei nostri viticoltori il supporto tecnico del Centro Agrometeorologico regionale al fine di prevenire gli effetti dei cambiamenti climatici sulla filiera del vino. Negli ultimi anni, infatti, l’aumento delle temperature ha causato in alcune aree viticole della regione, soprattutto nei vigneti collinari non irrigui, l’anticipo delle fasi fenologiche e l’accelerazione del processo di maturazione delle uve, con il conseguente incremento della concentrazione zuccherina e del tenore alcolico dei vini. Un processo che sta allarmando tutto il comparto».
Il servizio Agrometeo regionale ha già realizzato il primo report relativo al periodo invernale dicembre 2020-febbraio 2021, evidenziando come le precipitazioni del periodo abbiano permesso un sufficiente accumulo idrico nei suoli vitati in vista del germogliamento mentre le temperature massime mensili, registrate in alcune località vitate della regione, hanno superato i valori storici registrati nel periodo 1971-2000, confermando la tendenza in atto contraddistinta da inverni meno rigidi rispetto al passato.
A fine anno, invece, verrà redatto un Vintage Report, un report annuale che potrà dare un supporto decisionale di più lungo termine a chi vorrà per esempio investire nella viticoltura in Abruzzo, ma anche fornire ai produttori un quadro puntuale dell’evoluzione climatica e delle relative conseguenze sulla viticoltura delle varie aree coltivate in regione. Ogni report, infatti, sarà diffuso periodicamente dal Consorzio e dalla Regione Abruzzo attraverso i rispettivi canali. Oltre all’invio di una newsletter a tutte le aziende abruzzesi, sarà creata una sezione dedicata nel sito del Consorzio dove verranno archiviati tutti i report realizzati in modo da renderli di facile accesso a tutti gli interessati.