testo e foto di Ivan Masciovecchio.
Due chef stellati sorretti dalla forza di una storia familiare comune ad entrambi che, generazione dopo generazione, li ha condotti da una cucina di prossimità ai vertici della ristorazione internazionale di assoluta eccellenza; dieci artigiani del gusto scelti in rappresentanza della biodiversità agricola abruzzese; otto impegnative giornate formative teorico-pratiche rivolte ad appassionati ed addetti ai lavori durante le quali apprendere l’importanza delle materie prime ed il loro miglior utilizzo ai fornelli. Sono i numeri di Autentico, il progetto ideato dal consorzio Riviera del Sole aderente a Confesercenti Abruzzo avente come obiettivo il racconto dell’identità enogastronomica regionale creando un sistema virtuoso di tutela, valorizzazione e promozione territoriale.
Avviatosi lo scorso 21 novembre alle pendici del versante orientale del Gran Sasso, nella zona d’influenza dello chef Marcello Spadone del ristorante La Bandiera di Civitella Casanova (PE), il percorso ha poi puntato a sud verso le dolci rotondità della Majella madre passando sotto la supervisione dello chef Peppino Tinari, dove si concluderà il prossimo mercoledì 13 dicembre con una cena aperta a tutti organizzata e realizzata negli spazi del Villa Maiella di Guardiagrele (CH) con la fattiva collaborazione degli stessi partecipanti al progetto (info e prenotazione ai numeri 349 5812336 – 334 9199953 – 349 2584826 oppure alla mail info@autenticoabruzzo.it).
Un cammino emozionale che – nomen omen – tra caseifici, frantoi, allevamenti di animali, coltivatori, apicoltori e vignaioli, ha inteso svelare il volto autentico di una regione che vede nelle sue aree interne e negli artigiani che ostinatamente ed orgogliosamente continuano a popolarle ed a riempirle di vita e gesti sinceri il proprio valore aggiunto, un tesoro straordinario di saperi e tradizioni da proteggere, valorizzare e promuovere con forza e decisione.
Come le mani segnate dal lavoro di Nicola, ogni giorno impegnato dalle 5 alle 23 tra il terreno da coltivare, le vacche da accudire, le mozzarelle da filare, i prodotti da consegnare col furgone e qualche volta anche con il generatore elettrico da avviare; oppure come la dedizione di Elena, sua moglie, la sola autorizzata a dare forma e sostanza al latte raccolto, trasformato quotidianamente in fresche caciotte e cremose ricotte da leccarsi i baffi.
Come ancora la passione viscerale che la famiglia Tinari riversa nel proprio lavoro, a cominciare dalla generosità e dal cuore grande di Peppino – il Danny Aiello d’Abruzzo – autentico domatore di maiali neri, asini, cavalli, galline, cani ed altre bestie varie, che nei profumi della sua campagna ritrova il sapore dolce e possente della gioventù; come pure il sorriso contagioso di Angela, sua moglie, capace di infondere raffinatezza anche ad un pezzo di sfoglia grezza; oppure come i ricordi della signora Ginetta, sua mamma, ancora ai fornelli dopo oltre cinquant’anni, vestale del ciff e ciaff e dispensatrice di (buoni) consigli agli stagisti alle prime armi.
E che dire di Emo, che con i caratteristici dolci da lui prodotti secondo la ricetta originale dei suoi avi nel negozio-laboratorio in pieno centro storico a Guardiagrele, fa praticamente cultura a sé; oppure ancora di Giuseppe e altri fanfaroni come lui che poco più a valle, giù alla Ripa, da pochi mesi hanno scelto di dar vita ad una liquoreria abruzzese dove realizzare genziane e ratafie artigianali al 100%. Esempi di autentiche vite d’Abruzzo come se ne potrebbero fare altri; di chi ha scelto di investire sulla propria terra e sulle proprie origini; di chi non si arrende, nonostante tutto; di chi ha una bella storia da raccontare ed un sogno da condividere con chiunque avrà la pazienza e la voglia di ascoltarli.