Inaugurata lo scorso 28 agosto, la mostra Tra Sangro e Zittola. Archeologia preventiva e nuove scoperte a Campo Dragone raccoglie i materiali di maggior pregio emersi dagli scavi andati avanti negli ultimi anni nella piana di Campo Dragone, tra i fiumi Sangro e Zittola. Un «piccolo tesoretto» ospitato negli spazi del Centro Paleontologico Hoplytomerix a disposizione di chiunque voglia approfondire il significato delle ricerche condotte in quest’area ed apprezzare dal vivo la bellezza dei ritrovamenti.
«Come amministrazione comunale – scrive sui social Ileana Schipani, sindaco della cittadina dell’Alto Sangro situata alle porte del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise – abbiamo creduto fortemente in questo progetto e dopo un intenso lavoro possiamo finalmente apprezzarne i primi frutti. Abbiamo capito che attraverso l’archeologia preventiva avremmo potuto portare alla luce qualcosa di importante e prezioso da aggiungere al patrimonio culturale del comune e non solo».
«Desidero quindi esprimere gratitudine in primo luogo agli operatori economici delle cave di Campo Dragone i quali, anche sopportando talvolta una serie di disagi, hanno sostenuto le campagne di scavi adattandosi a più di un’esigenza sopravvenuta e, tuttavia, comprendendo l’importanza di andare avanti e trovare nuove soluzioni agli imprevisti emersi. Grazie alla Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio d’Abruzzo perché ha sempre seguito con vivo interesse e partecipazione le campagne di scavi, fornendo supporto tecnico, indicazioni metodologiche, ascolto e dialogo. Un riconoscimento, tra gli altri, anche al vice-sindaco del comune di Scontrone per aver saputo cogliere la connessione cultuale tra queste scoperte e quelle già note nel territorio e comporle in un rinnovato quadro di offerta culturale e turistica per il paese».
In chiusura l’auspicio «che il progetto possa proseguire nel segno del valore della cultura e del potenziale che è in grado di sviluppare la custodia della memoria dei luoghi».