Testo di Greta Massimi
A spasso per il centro storico di Penne
Tra le bellezze che si possono visitare a Penne (PE) passeggiando per il corso, situata all’ingresso del centro storico, incontriamo la chiesa di San Nicola, la quale costituisce un complesso monumentale in laterizio insieme alla porta San Francesco. Ricostruita nel 1845, l’esterno si caratterizza per una forma cilindrica. L’interno si contraddistingue per la pianta circolare, di stile sobrio. Lungo le pareti, caratterizzate da otto coppie di paraste binate di ordine ionico, sono inquadrati i vani dell’altare maggiore e di quelli laterali ed una nicchia contenente una statua della Madonna che ne costituiscono gli elementi decorativi. Alzando lo sguardo, si innalza la cupola ribassata cui spiccano le quattro finestre che danno luce all’interno. Il pavimento dell’aula è in marmo grigio, al cui centro risalta una stella ad otto punte di colore marrone e nero. Il campanile a vela è posto in fondo alla chiesa.
Proseguendo il cammino si staglia, su corso Alessandrini, dirimpetto la casa natale del poeta Luigi Polacchi, con la sua imponente facciata in mattoni, con due ordini di colonne sovrapposte, la chiesa dell’Annunziata, edificata su una preesistente chiesa di origine quattrocentesca, la quale venne ricostruita in stile barocco nel 1733.
Nell’ordine inferiore si apre l’unico portale d’ingresso, delimitato da una importante cornice a più modanature.
Al suo interno, il cui ambiente è caratterizzato da un’unica navata, spicca il grande dipinto con l’Annunciazione ed una tela anonima raffigurante Sant’Omobono. È inoltre presente la scultura lignea del Cristo deposto (XVII secolo).
Il campanile a vela, costruito nel 1826, si può ammirare sul retro della chiesa. Infine, un’attenzione particolare, merita la chiesa di San Giovanni Battista di Penne.
L’originario monastero delle Dame Gerosolimitane di Penne, nacque a Borgo nuovo, territorio che oggi comprende la Villa Comunale e rappresentava uno dei cenobi femminili più antichi dell’Ordine di Malta. Fondato nel 1291 dalla nobildonna Ysabella de Aversa, dopo la distruzione di Borgo nuovo, avvenuta durante il Quattrocento, nel 1523 le religiose edificarono il nuovo monastero, contiguo alla chiesa dell’Annunziata e nel 1530, costruirono anche l’annessa chiesa dedicata a S. Giovanni Battista, patrono dell’Ordine. La decorazione interna della chiesa venne realizzata da Giovanni Battista Gianni, in stile barocco, al quale si attribuisce anche il disegno dell’impianto architettonico della chiesa, tra cui spiccano i due altari laterali.
Il primo, a destra, è l’Altare Privilegiato Perpetuo, detto “del Crocifisso”. Come dichiara Antonio Di Vincenzo, Presidente Italia Nostra – Sezione di Penne: “Nonostante necessiti di importante restauro, si può notare come nella mensa dell’Altare ci sia un paliotto intonacato e decorato con un dipinto raffigurante la croce dell’Ordine di Malta e quattro colonne sfalsate tra loro, con capitelli compositi, ricoperte da uno strato di intonaco trattato a finto marmo, le quali facevano da contorno ad un antico Crocifisso ligneo che da tempo si ammira in Cattedrale oltre che l’epigrafe: ALTARE PRIVILEGIATO PERPETUO. Oggi il monastero è disabitato, necessita di opera di restauro”. Altra importante notazione è che all’interno, tra gli stucchi decorativi, troviamo stemmi dell’Ordine di Malta, di nobili casati, di alcuni santi ed altro ancora. Lo stemma dell’Ordine di Malta si caratterizza con l’immagine di uno scudo (sormontato da corona) con la croce bianca ad otto punte. La sola croce dell’Ordine, è invece posta sull’architrave del finestrone che sovrasta l’altare maggiore mentre un’altra croce si rileva al centro del paliotto dello stesso altare. L’Altare maggiore, dedicato a San Giovanni Battista, patrono dell’Ordine gerosolimitano, si caratterizza per un cartiglio in cui è scritta l’epigrafe e al di sopra di esso è collocato un medaglione in cui è raffigurata sant’Agnese. L’Altare di San Giovanni Evangelista vede come pitture principali, San Michele Arcangelo, a sinistra di chi guarda, rappresentato iconograficamente in abbigliamento da “guerriero” nell’atto di sottomettere il demonio con gli elementi caratterizzanti la lancia e la bilancia e San Tommaso d’Aquino, raffigurato nell’atto di schiacciare gli eretici che costituisce il secondo dipinto posto alla destra dell’osservatore. Le suddette pitture, tempere eseguite a “secco”, come tutte le altre decorazioni pittoriche che ornano la chiesa furono eseguite entro il primo decennio del ‘700 da Giambattista Gamba, artista molisano allievo di Angelo Solimena.
Ricordiamo che è in edicola il numero 47 di primavera (aprile-giugno 2018) della rivista TESORI D’ABRUZZO, con all’interno un articolo dedicato al Convento di Colleromano di Penne.