L’evanescenza della memoria di un popolo, delle sue liturgie, della sua storia incontra mani ispirate, pronte a rinsaldarne la trama ed a tessere l’auspicio e la prospettiva di future ritualità, sempre a partire dal filo ancestrale della natura.

Ponendosi all’interno di una cornice di ricerca sul territorio portata avanti attraverso un dialogo ideale con gli scritti di Antonio De Nino – archeologo, storico e demo-antropologo abruzzese, attivo nella seconda metà dell’Ottocento, nonché grande amico e collaboratore di Gabriele d’Annunzio nella stesura di alcune tragedie – il prossimo venerdì 8 luglio, dalle ore 19, all’interno del Museo delle Genti d’Abruzzo di Pescara l’artista Daniela d’Arielli inaugurerà il suo nuovo progetto A cquá, Qui, In questo luogo realizzato nell’ambito di una collaborazione pluriennale con Pollinaria, centro di residenza artistica allestito nell’Abruzzo rurale in agro di Civitella Casanova (PE) grazie alla vivacità di Gaetano Carboni.
Le sale del museo pescarese ospiteranno un’opera site-specific consistente in una lunga tela adagiata tra le finestre dell’ex bagno borbonico ricamata con disegni e testi tratti dall’opera “Usi e Costumi Abruzzesi” di Antonio De Nino. Come un antico talismano da decifrare o la rete di un pescatore in attesa di essere rammendata, la tela si rivelerà nel corridoio del museo in uno spazio di passaggio e di comunicazione tra l’interno – ricco di testimonianze del passato – e l’esterno dove il nostro presente, insieme al fiume Pescara, scorre in continuo movimento.
Durante l’inaugurazione la violoncellista Flavia Massimo e la violinista Valeria Vadini suoneranno dal vivo composizioni realizzate su suggerimento degli stessi testi di Antonio De Nino. L’arpista Valentina Locci suonerà invece all’esterno (comunque visibile dal museo), sulla sponda nord del fiume. Delle narratrici si aggireranno dentro e fuori il museo per evidenziare e rendere più vivo il rapporto tra interno ed esterno, dimensioni temporali lontane ma interconnesse, tra oralità e testi scritti, nella ricerca di una continuità con i nostri riti e le nostre tradizioni.
I suoni verranno registrati e resteranno udibili all’interno delle sale anche nei mesi successivi all’inaugurazione grazie all’ausilio di piccoli dispositivi audio. L’evento inaugurale della mostra coinvolgerà entrambe le sponde del fiume, lì dove scorre la vita e dov’era il nucleo primigenio della città di Pescara, in un contesto dinamico dove l’arte porta il vessillo dell’identità e del rinnovamento.
Daniela d’Arielli (Ortona, 1978) vive e lavora a Francavilla al Mare. Attraverso il dialogo con l’elemento primigenio dell’acqua rielabora le possibilità del pensiero nel rapporto tra essere umano e natura, rigenerando i legami con i rituali e le forme. Si è formata all’Accademia di Belle Arti di Urbino, al Kent Institute of Art and Design di Canterbury e allo IED di Roma. Attualmente insegna Design del Colore nella facoltà di Design ISIA di Pescara. Tra le varie sedi ha esposto all’Istituto Italiano di Cultura di Melbourne (2019), al Macro di Roma (2019) al Museolaboratorio di Città Sant’Angelo (2017), alla Galleria Cesare Manzo di Roma (2009) e Pescara (2007) e al Fuori Uso ’06.