Tale e tanto è il patrimonio agro-alimentare, culturale, storico ed economico che nel corso dei secoli si è sviluppato attorno al divin Porcello che a Carpineto Sinello (Ch), nel territorio delle comunità montane del Medio e Alto Vastese, all’interno del cosiddetto “distretto della Ventricina” nel febbraio 2008 è stato inaugurato il primo Museo del Maiale in Italia, e probabilmente nel mondo
Disposto su tre livelli, con una superficie di circa mille metri quadri, è organizzato attraverso sei sezioni espositive: ecco a voi sua maestà il maiale; full immersion per i cinque sensi; l’arte salumiera abruzzese tra passato e presente; la sala dei saperi; il norcino nella cultura e nell’economia rurale italiana; dedicato ai più piccoli: giochi e laboratori artigianali. Un vero e proprio percorso dei sensi lungo una dimensione etnografica e una più di taglio agro-alimentare e gastronomico, arricchito dalla presenza di alcuni totem illustrativi, dall’esposizione di fotografie storiche e strumenti di lavoro, dalle proiezioni di filmati relativi alla lavorazione delle carniUn’immersione multisensoriale ed esperienziale per conoscere ed apprezzare in maniera dinamica e moderna storia, sapori e profumi di una tradizione d’eccellenza. Probabilmente non adeguatamente sostenuto e supportato sia dall’amministrazione comunale che dalla stessa comunità locale la quale, forse, non ha mai creduto completamente in questa possibilità di sviluppo, purtroppo ad oggi il progetto sembra aver esaurito quella carica di energia ed entusiasmo che lo hanno accompagnato fin dall’avvio. Inoltre, a seguito dello smottamento del terreno su cui sorge, che ha comportato il crollo di un solaio, attualmente una parte dello stabile che ospita le sale del museo è chiusa per lavori di ristrutturazione fino a data da destinarsi. Peccato, perché i numeri iniziali facevano davvero ben sperare: oltre diecimila visitatori solo nel primo anno di apertura della struttura, contribuendo anche al rilancio occupazionale della zona con la costituzione di un paio di cooperative giovanili. Ci piacerebbe che al più presto questo spazio culturale, che ha fatto parlare di sé in Italia e nel mondo ed al quale la Rivista Abruzzese ha anche dedicato un libro dal titolo emblematico di “Porcolandia. Carpineto Sinello e il Museo del Maiale”, possa tornare ad avere tutta l’attenzione che merita, riprendendo a tempo pieno le proprie attività in modo da offrire al viaggiatore curioso una nuova ed insolita occasione per visitare le straordinarie peculiarità che questa regione, ogni tanto, si dimentica di possedere. [I.M.]