Testo di Greta Massimi
Il Museo-Laboratorio degli Utensili e degli Antichi Mestieri di Roccafinadamo – Penne (PE) racconta la storia delle arti e delle tradizioni popolari abruzzesi attraverso gli utensili esposti, datati tra l’Ottocento e il Novecento, ricercati e raccolti dagli abitanti sul proprio territorio. Gli oggetti del museo documentano e rievocano gli antichi mestieri come quello degli agricoltori, pastori, tessitrici, calzolai, fabbri, falegnami ecc., immergendo il visitatore nella vita quotidiana, lavorativa e anche religiosa preindustriale.
E’ possibile vedere gli utensili impiegati nelle varie fasi del lavoro agricolo: dall’aratura alla seminazione per proseguire fino alla mietitura e alla trebbiatura. Di particolare importanza, tra gli oggetti esposti, assume l’aratro emblema delle prime forme di agricoltura organizzata già testimoniata dai siti neolitici vicini, ad esempio Campo delle Piane di Montebello di Bertona o dai fondi di capanne e dai fossati di Fonte Rossi di Lama dei Peligni (Chieti). Alla sfera agraria sono legati i rituali di offerta e propiziatori, attività e ritualità cicliche che ancora oggi si ripetono sul territorio come ad esempio la Sagra della trebbiatura e degli antichi mestieri, che si svolge durante la metà del mese di agosto, attraverso l’uso di falci, tridenti, tavole e pietre da trebbia ecc. esposti per l’occasione. Ma non solo. Durante la manifestazione è possibile degustare i prodotti tipici agroalimentari locali e vedere performance dal vivo di falegnami, cestai e tanto altro.
Anche l’allevamento del bestiame da latte ha rivestito la sua importanza a livello locale. Difatti nel museo è possibile prendere visione delle attrezzature per la lavorazione del latte e l’occorrente equipaggiamento del pastore. In parte, collegata a questa sezione, vi è quella dedicata all’abitazione e alle attività domestiche svolte dalle donne in cui è possibile visionare cardatori di lana, ceste in vimini e soprattutto macchinari e materiali inerenti le attività di filatura: arcolai e filatori, fusi, incannatoi. Infatti di notevole importanza era il lavoro svolto dalle ricamatrici e dalle esperte del tombolo ancora oggi attive. L’esposizione degli oggetti analizzati dal museo è stata curata dal gruppo di ricerca del Circolo Antichi Mestieri Medievali di Roccafinadamo e dall’Associazione culturale Penne Medievale con l’aiuto delle testimonianze di alcuni artigiani locali che hanno contribuito a promuovere la memoria storica del luogo e della sua popolazione. Per visitare il Museo è possibile contattare il Presidente dell’Associazione Penne Medievale Circolo Antichi Mestieri Medievali di Roccafinadamo, Viviano Sciannella tel. 085 8236438, cell. 3288057751, ingresso gratuito (contributo volontario). Il museo si presta a visite guidate per le scuole dove spesso si affiancano le attività di artigiani e allevatori locali che mostrano ai ragazzi le fasi produttive di formaggi, pane ecc. Roccafinadamo, frazione di Penne (PE) si può definire un esempio virtuoso di cittadinanza che, nonostante la crisi economica e lo spopolamento che colpiscono attualmente i piccoli centri abitati, si fa forza per preservare e valorizzare quello che ha sul proprio territorio. Dalla gestione gratuita del museo a quella della Chiesa di Santa Marina dove le famiglie di Roccafinadamo si impegnano gratuitamente a pulirne i locali.