Nelle drogherie abruzzesi in tante zone d’Italia, si continua a chiedere “ il pecorino d’Atri”. Gli anziani ricordano le incursioni nelle campagne della cittadina di droghieri o di rappresentanti di famiglie altolocate provenienti da ogni parte della regione, fatte per approvvigionarsi del famoso prodotto nato dalla trasformazione del latte con metodi artigianali collaudati nel tempo. Molti oggi sostengono che, se nel passato la politica avesse avuto lungimiranza nel senso di organizzare al meglio questa produzione per lanciarla poi sui mercati nazionali ed esteri, staremo in questo momento a illustrare i caratteri di una vera e propria industria alimentare. Per fortuna la tradizione non è perduta per merito di una piccola azienda agricola come quella di Lino Rocini che opera in contrada San Martino di Atri, e che mantiene intatto il buon nome di questo prodotto. Ci sono poi produttori occasionali, i contadini di un tempo, ora proprietari dei terreni agricoli e non più fittavoli o mezzadri, che “fanno il formaggio” e lo vendono occasionalmente in Piazza del Mercato o a ristrette schiere di amici. La ditta Rocini, a conduzione famigliare, trasforma il latte in uno splendido formaggio pecorino. Il latte è prodotto dalle pecore che si nutrono dell’erba delle verdi colline del comune di Atri o di quelli limitrofi. La lavorazione è quella tradizionale igienicamente perfetta. Sono poi in vendita il pecorino a pasta morbida cremosa, il pecorino al peperoncino piccante, il pecorino stagionato sotto crusca di frumento e il pecorino a pasta morbida stagionato in anfore di terracotta.