di Greta Massimi
Un vero paradiso per gli amanti della natura e delle gite fuori porta
La valle dell’Orfento è un vero e proprio gioiello abruzzese. Natura incontaminata, acque cristalline, ponti, eremi, montagne, scorci paesaggistici suggestivi e diversi percorsi (dai più ai meno impegnativi), costituiscono una vera e propria attrattiva per tutti gli appassionati che vogliono scoprire o riscoprire la nostra regione.
Riserva naturale dal 1972, sita all’interno del territorio comunale di Caramanico Terme (PE), essa costituisce un’oasi preziosa per le specie di flora e fauna, oltre che le meraviglie speleologiche che ospita. Il fiume Orfento, che dà il nome alla valle, nel tempo ha creato splendidi canyon e favorito la crescita della caratteristica vegetazione. Il viola dei ciclamini, il giallo e il verde sono i colori che spiccano attraversando i vari sentieri, cui si alterna l’azzurro delle acque e alcuni prati “sassosi”. Ma non solo bellezze naturali, ma anche i reperti storici accrescono il valore di questa preziosa riserva, quali il tolos, ovvero la capanna a forma di “trullo”, utilizzata durante la transumanza dai pastori e gli eremi, tra cui spicca quello di San Giovanni all’Orfento.
Tra i percorsi che possiamo suggerire, per chi ama le lunghe passeggiate e vuole conoscere la natura selvaggia dell’Orfento, può intraprendere il cammino in direzione del percorso Ponte del Vallone – Ponte di Caramanico, sempre dopo aver effettuato la registrazione d’accesso gratuita presso il Centro Visitatori “Paolo Barrasso” della Riserva Valle dell’Orfento (sito a Caramanico Terme). Ed è qui che, attraversando alberi secolari e scendendo lungo la valle, si stagliano all’orizzonte dei visitatori cascate, una rigogliosa vegetazione e pozze d’acqua dove si possono scorgere, se non toccare con mano, i piccoli invertebrati che le abitano, fino ad arrivare al suggestivo Ponte del Vallone.
Una volta attraversato, pochi metri mancano al raggiungimento del fondovalle dove si può effettuare una sosta per rinfocillarsi. Proseguendo in direzione Ponte di San Cataldo, si continua la passeggiata tra ponticelli di legno fino a raggiungere le famose Scalelle, scalini scolpiti nella roccia, che conducono nella profonda gola del fiume e una cascata artificiale, costruita dall’uomo. Per concludere la “fatica” basta raggiungere il Ponte di Caramanico.
Un percorso di difficoltà medio-facile, la cui durata di percorrenza si stima sulle 2 ore, a seconda delle soste e dell’andatura scelta.