Nata nel lontano 1973, Citra rappresenta attualmente la principale realtà vitivinicola abruzzese, costituita dall’unione di nove cantine capaci di produrre 22 milioni di bottiglie, di cui circa il 60% destinate ad oltre 50 mercati nel mondo. Nella cornice d’eccezione del Teatro Tosti di Ortona (CH) – città sede della cooperativa – nei giorni scorsi si è svolto l’evento organizzato per festeggiare i primi 50 anni di attività, nell’ambito del quale si è tenuto il convegno Da 50 anni CITRAMANDIAMO Vini, Volti, Valori con lo sguardo al futuro, moderato dal direttore responsabile di Wine Meridian Fabio Piccoli e conclusosi in musica con l’esibizione del soprano Katia Ricciarelli e del tenore Francesco Zingariello che hanno deliziato i presenti con una interpretazione del verdiano Libiam ne’ lieti calici, intonando successivamente anche ‘A vucchella in omaggio al compositore ortonese Francesco Paolo Tosti dal quale il teatro prende il nome.
Numerose le personalità intervenute, dal sindaco Leo Castiglione al presidente nazionale dell’associazione Città del Vino, l’abruzzese sindaco di Tollo Angelo Radica, il quale ha sottolineato la lungimiranza di Citra «in particolare in relazione a due aspetti: quando cinquant’anni fa ha deciso di mettere insieme diverse realtà per creare una cooperativa di secondo livello, un’idea scomoda ma geniale, ed oggi con gli investimenti nella categoria degli spumanti, poco sviluppati in Abruzzo».
Dopo le testimonianze delle autorità e dell’ex presidente Citra (ex presidente anche del Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo) Sebastiano Porello, il presidente mondiale degli Enologi Riccardo Cotarella, dal 2017 alla guida del Citra-Wine-Team, ha citato un breve aneddoto emblematico dell’importanza di Citra e delle cantine cooperative: «Ricordo venti anni fa, una delle frasi che non ho mai dimenticato. Quando gli agricoltori andavano in cooperativa dicevano: vado in cantina a scaricare l’uva. Il verbo scaricare è simbolico dello scarso valore che si dava al proprio prodotto. Sono convinto che questo atteggiamento sia cambiato soprattutto grazie alle cantine cooperative, una leva che solleverà il mondo del vino. Rimane un problema fondamentale da risolvere per quanto riguarda il vino abruzzese, il 30% di vino imbottigliato è una percentuale troppo bassa».
Sull’importanza della cooperazione è intervenuta anche Fabiola Di Loreto, direttore nazionale Confcooperative: «Occorre massa critica, occorrono volumi, occorre costanza produttiva e questo è garantito solo dall’aggregazione. Oggi le cooperative fanno produzioni eccellenti, credo che il sistema abbia fatto passi importanti ma c’è ancora spazio. Inoltre il sistema cooperativo ha un valore in più, quello intergenerazionale».
«Comunicare il vino è molto difficile – ha rilevato Adua Villa, imprenditrice digitale, sommelier e giornalista –, aziende cooperative come Citra hanno dalla loro una forza unica, nascono in una zona eccezionale. La bottiglia deve essere il tramite per raccontare storie, il mondo del vino ha una comunicazione molto B2B, rivolta agli operatori. La bottiglia di vino è difficile da comunicare, ma proprio per questo motivo la comunicazione tramite i valori è importante».
Prima dei saluti finali Giuseppe Colantonio, responsabile marketing di Citra, ha presentato in anteprima il packaging dell’edizione speciale e numerata della linea Laus Vitae dedicata al 50° anniversario: «Laus Vitae racchiude tre significati: un grazie alla vita, una lode alla vite e ai vigneti ed è una poesia del nostro Vate, Gabriele d’Annunzio, in cui esplica il panismo, il rapporto viscerale uomo-natura». «Ci impegniamo a contribuire attivamente al progresso economico e sociale del territorio – ha affermato Fabio De Dominicis, direttore generale di Citra – individuando strategie sia di innovazione tecnologica, sia di rispetto per l’ambiente. La certificazione Vino sostenibile Equalitas è un traguardo importante che sottolinea lo standard raggiunto e rientra nel progetto più ampio Coltiviamo valori per il futuro».
Conclusioni affidate a Sandro Spella, presidente di Citra, il quale ha rimarcato come la mission aziendale sia «promuovere ma, soprattutto, valorizzare al meglio la qualità delle uve dei nostri tremila soci, l’anima di Citra. Quotidianamente lavoriamo con l’impegno di rendere il nostro territorio migliore sia per tutti noi, sia per le generazioni future. Citra è e resterà una realtà volano per lo sviluppo della vitivinicoltura in Abruzzo. I numeri lo dimostrano, siamo la più grande comunità di vignaioli del Centro-Italia e siamo consapevoli della grande responsabilità che abbiamo nei confronti di tutta la filiera produttiva. Questo vale per oggi, ma soprattutto per il futuro. Abbiamo bisogno di unione, di stare insieme».