Che sia friabile o morbido, confezionato con le nocciole, le mandorle o i pistacchi, che abbia zucchero o miele nell’impasto, il torrone rappresenta una specialità nazionale legata alle tradizioni dolciarie della nostra Penisola. Per omaggiarlo come merita e dare a tutti la possibilità di conoscere e apprezzare le principali produzioni regionali, da sabato 9 a domenica 10 febbraio FICO Eataly World di Bologna organizza un vero e proprio Salone del Torrone di straordinaria dolcezza, un morbido e croccante weekend dove potersi immergere tra incontri, degustazioni, rassegna-mercato e cooking show.
Con la città di Cremona ospite d’onore della manifestazione, anche l’Abruzzo sarà presente alla dolce rassegna con il torrone Aelion di Guardiagrele (CH) della pasticceria Emo Lullo e quello tenero aquilano dei Fratelli Nurzia, protagonisti di due lezioni-degustazioni gratuite (a cura di Clara e Gigi Padovani) in programma rispettivamente domenica 10 febbraio alle ore 16.30 nell’ambito di un confronto con la regione Marche, e sabato 9 febbraio, sempre alle 16.30, con la presenza della titolare Natalia Nurzia che racconterà la rinascita del centro storico della città grazie anche ad uno dei suoi prodotti più tipici.
Il torrone Aelion – chiamato così in onore dell’antico nome di Guardiagrele – viene realizzato esclusivamente nel caratteristico borgo del gusto d’Abruzzo che abbiamo raccontato nel dettaglio qui. È costituito da mandorle intere tostate mescolate in recipienti di rame – oggi sostituiti da contenitori in acciaio – insieme a zucchero, cannella, vaniglia e frutta candita. Al termine della lavorazione si presenta compatto, di dimensioni ridotte (circa 8 centimetri di lunghezza e 3 di altezza per 80 grammi di peso), colore scuro, mediamente croccante e con un gusto deciso ma non eccessivamente dolce.
Specialità tipica aquilana, il torrone tenero al cioccolato nasce invece dalla fantasia e dall’intraprendenza della famiglia Nurzia, attiva fin dal 1835 con un proprio laboratorio di pasticceria nella frazione di Arischia. Fondato dal capostipite Gennaro, è al figlio Francesco Saverio e, soprattutto, al nipote Ulisse che si deve però la geniale intuizione di aggiungere nei primi anni del ‘900 il cioccolato ai classici ingredienti utilizzati fino ad allora nella lavorazione, creando un impasto morbido e profumato che nel tempo diventerà il fiore all’occhiello dell’intera produzione, tanto che oggi con il nome Nurzia non si identifica solo il produttore, ma anche la stessa tipologia di torrone. La ricetta è ancora quella originale di circa duecento anni fa, custodita gelosamente dai membri della famiglia giunta ormai alla sesta generazione. L’impasto viene fuori da una mescolanza di miele, albume, zucchero e vaniglia, arricchita con nocciole tostate (in misura non inferiore al 30%) e cacao. Steso a caldo tra due fogli di ostia, viene lasciato asciugare e successivamente tagliato nelle caratteristiche stecche di diverso peso e dimensioni, ed infine commercializzato in eleganti confezioni dai disegni floreali in stile liberty.