Uno dei Centri di antica tradizione ceramica in Italia, riconosciuto e protetto da una legge nazionale, è Castelli, un paese che da cinque secoli vive quasi esclusivamente di artigianato ceramico e delle sue attività complementari
testo di Giovanni Giacomini, foto di Maurizio Anselmi
Qui la professionalità di alta qualità è trasmessa di padre in figlio. Fin da piccoli, giocando, si impara a manipolare la creta, sviluppando e affinando l’inventiva e l’innato senso artistico. La produzione di ceramica castellana è stata ai vertici delle produzioni mondiali per oltre tre secoli, perché gli artigiani castellani, attraverso la frequentazione dei mercati, in cui andavano a commercializzare i loro prodotti, e lo stretto rapporto con la committenza, hanno avuto, da sempre, la capacità di adeguarsi all’evoluzione del gusto, trasferendo con tempestività, gli stimoli e i suggerimenti derivanti dalle nuove tendenze artistiche, nelle produzioni correnti.
Ciò nonostante le ceramiche castellane hanno sempre mantenuto una specifica caratteristica tanto da renderle riconoscibili a prima vista rispetto a quelle degli altri centri ceramici per la tipicità della tavolozza e il pregio artistico delle decorazioni. Certamente anche per questi motivi, nel tempo, hanno riscontrato grande successo nelle classi agiate e sui mercati nazionali ed esteri. Oggi sono assai apprezzate sul mercato antiquario, tanto da essere presenti nelle collezioni dei più grandi musei del mondo, dall’Ermitage di San Pietroburgo al Metropolitan di New York, dal Louvre di Parigi al British di Londra, dal Paul Getty di Los Angeles al Bargello di Firenze, unica testimonianza di una produzione artistica originale, autenticamente abruzzese, che onora l’intera Regione.
Il paese di Castelli è inserito nel territorio protetto del Parco del Gran Sasso e dei Monti della Laga. Tra forre e dirupi, è al centro di un possente anfiteatro di monti, che si distaccano dalle vette del Gran Sasso, al quale fa da scena un dolce paesaggio di colline degradanti verso il mare, visibile a occhio nudo nelle giornate terse se ci si eleva di poco verso i folti boschi di faggio che lambiscono l’abitato. È sovrastato dalla parete rocciosa del Monte Camicia, che, con un salto di quasi mille metri, termina nel Fondo della Salsa, il nevaio perenne più basso d’Europa.
Il suo nome probabilmente deriva dalla visione che offre al visitatore che percorre gli ultimi tornanti per arrivare al paese: un pugno di case arroccato in cima a uno sperone breccioso, che si eleva per quasi cento metri, alla confluenza dei torrenti Rio e Leomogna; un vero e proprio castello, inaccessibile per tre lati e facilmente difendibile nella parte attaccata alla montagna. Il centro storico è abbastanza ben conservato tanto che Castelli, per la preziosità e la conservazione del suo territorio, unitamente alla sua storia e alle sue tradizioni, è inserito tra i “Borghi più belli d’Italia”, un club esclusivo d’importanza internazionale.
Un ruolo rilevante gioca la bellezza della natura che lo circonda: un paesaggio d’incanto, con le alte montagne e le pareti rocciose, coperte in basso da folti boschi, che sorprende il visitatore per la sua eccezionalità nelle località dell’Appennino; una flora ricchissima e particolare che risente delle basse temperature invernali, adattandosi, con le sue mutazioni, alle avverse condizioni climatiche; una fauna protetta che dallo stesso belvedere che delimita la piazza di Castelli, consente spesso di ammirare i cinghiali che pascolano in branchi sul versante della collina prospiciente, mentre il cielo è solcato dal volo lento e ampio delle poiane.
Ma chi, appassionato delle passeggiate in montagna, si avventura nei boschi verso la montagna, può avere il piacere di imbattersi anche in un branco di lupi, ormai numerosi nel territorio del Parco, ma che in genere si tengono lontani dall’uomo, o nei camosci che prediligono questo versante della montagna, tanto da aver dato, secondo una locale tradizione, il nome alla vetta più alta, il Monte Camicia, con una variazione del nome dialettale con il quale erano chiamati dai castellani. Chi viene a Castelli deve assolutamente visitare la Chiesa di San Donato, una chiesa campestre posta sopra l’abitato di Castelli, detta da Carlo Levi la Sistina della Maiolica, che ha un soffitto in mattoni maiolicati, unico in Italia, realizzato nei primi decenni del Seicento.
Di pregio è anche la Raccolta internazionale di Ceramica contemporanea ospitata presso il Liceo Artistico per il Design F. A. Grue, che documenta le tendenze dell’arte moderna nel campo della ceramica, con oltre cinquecento opere di artisti provenienti da circa trecento Paesi.
Presso il Liceo si può ammirare anche il Presepe monumentale realizzato dagli allievi nel decennio 1960-70, opera di grande importanza, già esposta nella Basilica di Betlemme e ai Mercati Traianei di Roma.
Essendo inagibile per il momento il Museo delle Ceramiche a causa dal terremoto, le sue collezioni, che documentano le produzioni dal Cinquecento al Novecento, si possono ammirare in un’esposizione provvisoria realizzata negli ampi locali, appena restaurati, del Palazzo Municipale dell’Artigianato, una vecchia fabbrica di maioliche posta nel centro storico di Castelli alla Salita Paradiso numero 13. Il calendario delle manifestazioni e degli eventi per il corrente anno è, come al solito, molto ricco.
“Agosto a Castelli” è un insieme di manifestazioni d’arte ceramica, che si ripetono nel periodo estivo, con grande successo, da quasi cinquanta anni, al fine di promuovere l’artigianato artistico e le tradizioni popolari. Quest’anno la manifestazione sarà inaugurata il 21 luglio e durerà fino al 31 agosto.
L’evento più importante è la mostra “Ceramiche d’uso e popolari” provenienti da collezionisti locali, in cui saranno esposte le interessantissime produzioni cosiddette minori, soprattutto ottocentesche, troppo spesso dimenticate rispetto a quelle più celebrate del periodo d’oro.
Nella tradizionale “Mostra mercato dell’Artigianato”, giunta alla quarantottesima edizione, con i suoi caratteristici punti di vendita allestiti in località Fonte Vecchia, ma anche nei negozi del centro storico, gli artigiani castellani esporranno il meglio delle loro produzioni: le novità nelle forme e nelle decorazioni, che, insieme ai modelli e ai decori tradizionali, sono offerte alla numerosa, affezionata clientela e ai turisti italiani e stranieri, richiamati dalla notorietà e dal fascino che il nome Castelli suscita negli appassionati di arte ceramica.
Nel mese di agosto si svolgerà anche la seconda edizione dello stage “Castelli – incontri di fotografia per l’arte”, organizzato da Pino dell’Aquila, docente di Tecniche fotografiche al corso di Conservazione e restauro dei Beni culturali dell’Università di Torino, presso la Scuola di Alta formazione-Centro conservazione e restauro “La Venaria Reale”. Lo stage si svolge in collaborazione con il Liceo Artistico di Castelli e vi partecipano studenti provenienti da tutte le regioni italiane.
Il nutrito calendario comprende anche un’esposizione di ceramiche nella Repubblica di Cipro e una partecipazione all’evento del Consiglio d’Europa “Passione barocca: le vie del cioccolato”, che si svolgeranno nel periodo estivo, mentre in quello natalizio, dal 7 dicembre 2012 al 7 gennaio 2013, sarà ripetuta la manifestazione “Castelli di Natale” con eventi tesi alla promozione delle palline di ceramica per l’albero di Natale e dei contenitori per la cioccolata e per il vino.