Sulle strade del vino - page 4

SPECIALE GUSTO / SULLE STRADE DEL VINO
II
Montepulciano d’Abruzzo, poi nel
nuovo millennio la creazione di una
docg per evidenziare ancora di più le
caratteristiche di questo spicchio di
Abruzzo. Intorno ai due “senatori”,
due cantine che da sempre lavorano
con qualità e entusiasmo sui rossi
di questa zona: Illuminati e Montori,
veri artefici della identità delle colli-
ne teramane, si lega un manipolo di
cantine storiche per costituire quel-
lo che diventerà il consorzio delle
Colline Teramane. Intorno a queste
eccellenze si è raccolta una tempe-
rie, forgiata non solo dalle qualità di
questa terra, ma anche da una par-
ticolarissima struttura dell’enologia
teramana: una delle poche realtà
della regione verde, marcatamente
segnata da cantine artigiane e pri-
vate fortemente indirizzate verso il
culto della qualità. L’ambizione di-
chiarata da subito di fare grandi vini,
complessi e in grado di sfidare con
slancio il tempo e capaci di strepi-
toso invecchiamento. Le cantine
sociali, che segnano la storia della
viticoltura abruzzese e ne interseca-
no la strada da sempre, fra il Tronto
ed il Pescara sono quasi inesisten-
ti, solo Colonnella. Tutto questo ha
determinato il Montepulciano delle
Colline Teramane come lo conoscia-
mo ora, sostenendone la vocazione
artigiana e l’elevata qualità.
Così questa zona è diventata la natu-
rale sponda dove cercare di far fare
un salto di qualità in più al vitigno
abruzzese: la creazione di una ambi-
ziosa docg, con l’aspirazione dichia-
rata di produrre un grande vino ros-
so, capace di sfidare da pari a pari i
grandi cru dello stivale.
La sfida è stata raccolta e vinta con
successo: un disciplinare di ferro che
richiede requisiti di assoluta eccel-
lenza per poter ottenere il riconosci-
mento. Rese bassissime, 95 quintali
per ettaro, che per un’uva vigorosa
come il Montepulciano è veramente
punitivo. Periodo di invecchiamento
minimo di due anni, che diventano
tre in caso di riserva, di cui almeno
uno in botti di rovere o di castagno
e sei mesi di riposo in bottiglia. Uso
esclusivo di Montepulciano d’Abruz-
zo, con la sola possibilità di un taglio
migliorativo del 15% della stessa uva
di annata più fresca, caratteristiche
che da subito pongono questo rosso
tra le eccellenze italiane.
I vini che escono da questa sinergia
tra ambiente, pedoclima e tecnica
sono sotto gli occhi di tutti. Musco-
lari e mediterranei, molto diversi tra
loro per stile: dai più tradizionali,
segnati dalle lunghe macerazioni e
dallo stile artigiano e piacevolmente
contadino, ai più pettinati e morbidi
modernisti, segnati da un’enologia
raffinata e dallo stile più suadente.
Comunque il comune denominato-
re è la notevole ricchezza estrattiva,
rossi potenti, quasi masticabili, che
riescono, anche grazie al naturale
nervosismo del vitigno, ad essere
sempre dinamici. Segnati da pro-
fumi iodati delle brezze marine che
1,2,3 5,6,7,8,9,10,11,12
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