Sulle strade del vino - page 3

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Mario Di Paolo
Testo
Alessandro Bocchetti
SPECIALE GUSTO / SULLE STRADE DEL VINO
COLLINE TERAMANE,
TERRADI GRANDI VINI
I
Un rincorrersi continuo di colline dolci, affacciate sul verde
adriatico. Davanti il mare, alle spalle il Gran Sasso. Terreni
argillosi e sabbiosi sotto i piedi, sopra la testa sole a palla,
ma anche continue brezze fresche che soffiano dai monti.
Ovunque paesini deliziosi, arroccati davanti le acque:
campanili, pievi, necropoli, abbazie che ci ricordano
la straordinarietà dei comuni italiani e la storia antica
di questo spicchio di territorio tra il Tronto e il Pescara
v u n q u e ,
come in tut-
to l’ Abruz-
zo, il Mon-
tepulciano
d ’ Ab r u z z o
fa la parte
del leone,
un vitigno
per una re-
gione
ed
un popolo.
Come sia arrivato non si sa, quello
che si sa per certo è che non c’en-
tra niente con il sangiovese toscano,
a cui ha spesso regalato struttura e
consistenza, ma anche che ha viag-
giato lungo i tratturi, vere autostrade
della pastorizia, che collegavano la
mercantile Firenze allo sbocco verso
oriente dell’adriatico. Ma in questo
spicchio di terra, il Montepulcia-
no assurge a caratteristiche asso-
lutamente peculiari e interessanti,
scolpite dalla storia, dal territorio e
clima. Un climat come direbbero i
francesi, che forgia vini ricchissimi,
potenti e nervosi. Capaci di invec-
chiamenti portentosi e di evoluzioni
mirabolanti. Un rosso concentrato
ed estratto, quasi solido e materico,
ma dai tannini incisivi e eleganti,
“pugno di ferro e guanto di velluto”.
Dalla consapevolezza di queste ca-
ratteristiche peculiari e straordina-
rie, dalla coscienza di un territorio
unico per un grande vitigno rosso,
dalla particolarità di un pezzetto di
Abruzzo costellato da tante cantine
private, artigianali e dalle dimensioni
relativamente piccole, che da tanti
anni inseguono una qualità costante
e una viticultura moderna nel solco
della tradizione, nasce l’esigenza di
costituire una docg specifica che
sappia descrivere e gestire la diffe-
renza del Montepulciano teramano.
Prima la sottozona negli anni novan-
ta, spinta dalla necessità naturale di
marcare la differenza di un territorio
unico per qualità e caratteristiche del
O
1,2 4,5,6,7,8,9,10,11,12
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