Il Polittico di Pianella - page 5

tavole centrali, scandite da paraste
lignee decorate con intagli dal sapore
tardo gotico, accentuato dalle forme
polilobate sotto il finto marcapiano e
dalle cinque cuspidi che costituiscono
l’ordine superiore. La preziosa cornice
dorata è stata avvicinata alla produzio-
ne coeva veneziana e ciò troverebbe
giustificazione nei contatti accertati tra
queste terre d’Abruzzo con i mercanti
della Serenissima. Al centro vi è rap-
presentata la Vergine, seduta su uno
scranno ligneo dallo schienale azzur-
ro profondo che interrompe il fondo in
oro. La giovane Madonna, dall’incar-
nato pallido, ha lineamenti perfetti che
richiamano la delicata proporzione dei
volti perugineschi. Lunghi capelli dora-
ti cadono morbidi sulle spalle, appena
annodati dietro la nuca con un velo
d’oro appena visibile, annodato, poi,
sul petto. Il Bambino siede sulle gi-
nocchia della madre, sorretto dalle sue
mani aggraziate. Paffuto, rivolge il suo
sguardo oltre, verso l’imperscrutabile.
Alla destra della Vergine, come proteso
verso il Bambino, l’Arcangelo Gabriele,
con il giglio nelle mani e le ali spiegate,
appena visibili nello spazio inquadrato
dalla finta monofora lignea, sorveglia la
scena. L’abito rosso è mosso dal vento,
come i capelli ricci color nocciola che
si sollevano dietro le spalle. Al suo fian-
co è raffigurato San Bonaventura, con
la mitra impreziosita di pietre preziose
e oro. Le mani sono coperte da guan-
ti bianchi; in una regge il pastorale,
mentre con l’altra indica alla sua de-
stra. Dalla lunga barba bianca, avvolto
in un manto rosato gonfio di panneggi,
afferma, con la sua presenza, un lega-
me tra l’opera e l’ordine francescano,
peraltro vicino alla famiglia Orsini. In-
fatti la sua storia vuole che da bambino
fosse stato guarito da San Francesco in
persona. Divenuto francescano, dopo
aver a lungo studiato a Parigi divenne
un importante teologo e riferimento per
III
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