Il Polittico di Pianella - page 3

Foto
Gino Di Paolo
Testo
Alessandra Giancola
SPECIALE ARTE / PIANELLA
LA SOLENNITÀ
DEL RINASCIMENTO
ABRUZZESE
I
Probabi lmente opera di due raf f inat i art ist i
qual i Bernardino di Cola del Mer lo e Sebast iano
Casent ino, i l “pol i t t ico di Pianel la” si svela in tut ta
la sua eleganza e r ivela al lo stesso tempo i rapport i
del l ’arte abruzzese con la Ci t tà Eterna
volte
può
s u c c e d e r e
di rimane-
re
attratti,
inspiegabil-
mente
in-
cantati, coin-
volti, quasi
assorbiti dal-
la bellezza,
non solo in
senso astrat-
to. E’ come se fosse possibile ricono-
scere sensazioni insolite, ma proprie,
di appartenenza e comprensibilità. Vi
sono opere d’arte capaci di comunica-
re senza filtri, esercitando una sorta di
potere sui sensi di chi vi si accosta. E’
come se l’opera cercasse la nostra at-
tenzione. Per secoli gli occhi incantati
dei personaggi del “polittico di Pianel-
la” hanno attirato gli sguardi di coloro
che, a vario titolo, li hanno incrociati.
Nel quindicesimo secolo Pianella era
ancora l’antica e ricca città dove alla
profonda sapienza contadina e all’ar-
te complessa della produzione di olio,
che tutt’ora la contraddistingue, si in-
trecciavano intense le trame del com-
mercio con territori lontani. Non solo
da est, ma anche dall’interno appen-
ninico, attraverso le vie di comunica-
zione, arrivavano idee, novità, contatti,
che intrecciavano, non solo idealmen-
te, la vivacità culturale adriatica con
quanto accadeva ad ovest, dove le
direttrici culturali si irraggiavano dalla
Toscana, all’Umbria fino a Roma.
La città Eterna stava subendo un radi-
cale mutamento, divenendo la splen-
dida corte rina scimentale dei papi,
luogo di innovazioni artistiche dove i
più importanti nomi del rinascimento
si alternavano alla volta delle commit-
tenze capitoline.
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