testo di Ivan Masciovecchio.
155 brevi viaggi fuori dai paraggi alla scoperta delle bellezze culturali e naturali nelle zone vinicole più affascinanti d’Italia, del Canton Ticino e dell’Istria; una selezione di circa 750 cantine dove poter degustare vini di qualità raccontati direttamente dalla viva voce dei produttori; segnalazioni delle diverse tipicità agroalimentari del territorio da acquistare in loco. Tutto questo, e molto altro, è quello che si può trovare tra le pagine di Itinerari tra i vigneti, la nuova guida della Michelin disponibile da qualche settimana in libreria.
Dopo una breve introduzione generale nella quale vengono fornite nozioni di base sulla viticoltura, la vinificazione, l’arte della degustazione, il servizio, gli abbinamenti col cibo ed altro ancora, in ogni capitolo dedicato alle singole regioni si riportano una dettagliata descrizione delle cantine, i luoghi in cui pernottare, informazioni turistiche utili per il viaggio, nonché i principali vitigni rappresentativi del territorio, dove per un originale refuso, nella parte riguardante l’Abruzzo, il poco conosciuto Montonico diventa un ben più evocativo Monsonico.
A proposito di Abruzzo, due sono gli itinerari ad esso dedicati; sicuramente insufficienti per dar conto di tutte le sfumature di un territorio così straordinariamente ricco di biodiversità e bellezze artistiche e paesaggistiche. Il primo, Mari e Monti, attraverso un percorso di circa centoventi chilometri, da Teramo ci accompagna fino alla chiesa di S. Clemente a Vomano, passando per Campli con lo straordinario soffitto dipinto della chiesa di S. Maria in Platea e, soprattutto, la Scala Santa; Campovalano con la chiesa di S. Pietro; la deliziosa cittadina di Civitella del Tronto con la sua fortezza borbonica e poi Torano Nuovo, Controguerra e Colonnella. Ampio spazio è dedicato ad Atri con immagini del chiostro della splendida cattedrale e della Riserva naturale dei Calanchi. Tra le cantine e le dimore selezionate, Illuminati, Fattoria Nicodemi, Barba, Orlandi Contucci Ponno, Emidio Pepe, Zunica 1880.
Il secondo itinerario segue invece un andamento circolare di circa trecento chilometri e riguarda La valle del Pescara e l’entroterra chietino. Prende avvio dalla città dannunziana, erroneamente indicata come capoluogo di regione, della quale si citano il Museo delle Genti d’Abruzzo, la casa natale del poeta e la Pineta sempre a lui dedicata. Attraverso Spoltore arriva poi a Loreto Aprutino con gli affreschi rinascimentali della chiesa di S. Maria in Piano. Si prosegue verso Chieti, descritta per la sua posizione come il balcone d’Abruzzo. Tra i gioielli turistici da visitare viene citato il Museo Archeologico Nazionale Villa Frigerj, immerso nei giardini della Villa Comunale e custode della statua del Guerriero di Capestrano.
Seguendo la consolare Tiburtina Valeria lungo il corso del fiume Pescara, tra mete vinicole come Rosciano e Alanno, imperdibile risulta la visita all’abbazia di S. Clemente a Casauria. Si arriva quindi a Popoli con la Taverna Ducale, per sconfinare poi in provincia dell’Aquila, prima ad Ofena e successivamente verso Corfinio con la basilica di S. Pelino. Tornando indietro, Manoppello offre imperdibili tappe spirituali ed artistiche grazie al Santuario del Volto Santo ed alla chiesa cistercense di S. Maria di Arabona. Giunti infine in provincia di Chieti, velocemente ci si sofferma sui centri di Guardiagrele e Lanciano. Scendendo verso il mare, l’attenzione viene riservata all’abbazia di S. Giovanni in Venere con il suo Portale della Luna, mentre Ortona – indicata come sede dell’Enoteca Regionale d’Abruzzo – viene omaggiata con la foto del Castello Aragonese. Lungo questo secondo itinerario, tra le cantine e le residenze selezionate troviamo Podere Castorani, Zaccagnini, Valentini, Bosco Nestore, Cataldi Madonna, Il Feuduccio di S. Maria d’Orni, Agriverde, Dora Sarchese, Valle Reale, Marramiero, Masciarelli, Fattoria La Valentina, Cantina Tollo, Villa Maiella, Le Magnolie.
Insomma, al netto di qualche refuso e mancanza di troppo, all’interno di Itinerari tra i vigneti troviamo un assaggio d’Abruzzo in grado se non altro di infondere nel lettore il seme fecondo della curiosità verso una terra straordinariamente generosa, troppo spesso ingiustamente sottovalutata; nell’attesa della guida rossa che verrà, la cui uscita è prevista per il prossimo novembre, con il suo carico di riconoscimenti per il livello sempre più elevato della ristorazione regionale. E chissà che quest’anno, dopo aver premiato nel tempo L’Aquila, Pescara e Chieti, non ci sia anche una stella in più a brillare sotto i cieli della provincia di Teramo…