Page 3 - Campli
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SPECIALE CAMPLI / LA SCALA SANTA I Testo Chiara Di Giovannantonio Foto Giancarlo MalandraTRA ARTE E FEDELa “Scala Santa” di Campli è un luogo mistico e raro, dove dal 1772 splendidi affreschi e ricche decorazione incantano i fedeli e visitatori che salgono i suoi 28 gradiniA i piedi dei Monti Gemel- li, adagiata su di un col- le tra le valli dei torrenti Siccagno e Fiumicino, si trova Campli, un’accoglien- te cittadina di origine medievale dove il tempo sem- bra essersi fermato. Questo vecchio borgo di 7500 anime, che si raggiun- ge percorrendo la SS81 in direzione nord da Teramo verso Ascoli Piceno, conserva ancora le tracce dei privilegi e dello splendore di cui godeva quan- do era il cuore pulsante dei territori al conine tra lo Stato Pontiicio e il Regno Borbonico posti sotto il potere tempo- rale del Papa. Il paese, menzionato per la prima volta nell’894, fu possedimen- to di diversi signori feudali e di questo illustre passato ad oggi, ha mantenuto gelosamente l’aspetto dell’antico borgomercantile medievale, con il suo cen- tro storico ricco di botteghe artigiane e commercianti. Il grazioso Palazzo del Comune, chiamato anche Palazzo Far- nese, testimonia sia la conquista delle libertà comunali raggiunta da Campli nel 1372 sia il successivo passaggio sotto i Farnese nel 1520, quando la cittadina venne ceduta da Carlo V alla iglia naturale Margherita D’Austria. L’ediicio comunale, munito di portici e trifore, fu costruito nel XIV secolo, ma subì pesanti modiiche intorno al 1880. Di fronte si trova la chiesa di Santa Maria in Platea, costruita nel 1300 su un’altra preesistente. La cattedrale, af- iancata da una torre campanaria dello stesso periodo, dietro la facciata neo- classica cela al suo interno un tesoro di pitture e sculture rinascimentali, tra cui due opere di Nicola Filotesio detto Cola dell’Amatrice. Dalla piazza Vittorio Emanuele si imbocca Corso Umber- to I, la via principale di Campli che è cambiata poco nel corso dei secoli. Lungo la strada, passeggiando sotto ibalconcini ioriti, si incontrano nume- rosi ediici storici, tra cui la bella casa rinascimentale con loggia denominata Casa della Farmacia e la Casa del Me- dico con un bel cortile. In fondo al cor- so, invece, si trova la chiesa romanica di San Francesco con un bellissimo ciclo pittorico di scuola giottesca risa- lente alla metà del 1300. L’ex convento francescano adiacente oggi ospita il Museo Archeologico Nazionale, che contiene reperti dal VI al III sec. a.C. provenienti dalla necropoli italica di Campovalano, a circa un chilometro di distanza riprendendo la strada statale. Dietro il Museo, in una di queste viuzze ai margini della città, si trova, nascosto dietro una porticina di legno, un tesoro di inusitata suggestione che pochi luo- ghi possono vantare, la “Scala Santa”. Salendo in ginocchio tra loridi affre- schi i suoi 28 gradini di duro legno, in alcuni giorni dell’anno si può ottenere un’indulgenza plenaria dal Purgatorio con lo stesso valore di quella che si ot- tiene sulla Scala Santa di Roma.


































































































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