Il turismo, insieme ai trasporti ed al mondo della ristorazione, rappresenta il comparto che più di tutti ha risentito, e risentirà, in maniera drammatica, della diffusione del coronavirus. Se lentamente, con enormi sacrifici, ci si sta avviando verso l’uscita dalla fase emergenziale, resta ancora tutta da definire la cosiddetta fase 2, quella che dovrebbe accompagnarci verso una parvenza di normalità sociale, consentendoci di poter tornare a frequentare luoghi all’aria aperta, seppure con determinate limitazioni.
Su questo aspetto, relativamente al rilancio del turismo ambientale e sostenibile, ospitiamo l’intervento di Salvatore Costantini, coordinatore territoriale della regione Abruzzo dell’AIGAE ovvero l’Associazione Italiana Guide Ambientali Escursionistiche, inserita dal MiBACT nella task force istituita proprio per affrontare la fase di ripresa del turismo in Italia.
«I professionisti AIGAE svolgono un ruolo importante per il turismo ambientale – scrive Costantini – rappresentando l’anello di congiunzione tra i Parchi e le aree protette ed i visitatori. Sono divulgatori e interpreti del territorio; la loro mission è quella di trasmettere ai turisti la giusta consapevolezza del luogo che stanno visitando, nel rispetto della natura e dei suoi delicati ecosistemi. Noi crediamo che quest’estate sia l’anno della montagna, dei piccoli borghi, dove è possibile recuperare benessere psicofisico, fare escursioni e sport all’aria aperta, appezzare la buona cucina, le tradizioni e la cultura. Luoghi dove sarà meno problematico applicare le regole del distanziamento sociale che la “fase 2” ci imporrà e che attendiamo di conoscere, consapevoli che sarà comunque un’estate anomala e limitata, in cui bisognerà convivere con le mascherine da indossare, gli assembramenti da evitare, le misure sanitarie da rispettare e considerando anche la minor disponibilità economica dei turisti».
«La montagna può e deve essere frequentata liberamente da tutti con la giusta consapevolezza soprattutto in questo brutto momento che stiamo vivendo – continua Costantini – ma ci si può anche affidare a noi professionisti, Guide Ambientali Escursionistiche, Accompagnatori di Media Montagna e Guide Alpine, scegliendo di vivere un’esperienza diversa, arricchita dalla passione per la propria terra che una guida può trasmettere. Di GAE in Abruzzo ce ne sono circa 100 ed operano in tutto il territorio regionale, occupandosi di turismo acquatico, escursionismo, cammini, cicloturismo. In questi giorni in cui tutti stiamo aspettando di sapere quando si potrà tornare ad uscire di casa, con il nostro presidente nazionale, Davide Galli, siamo già impegnati a guardare oltre verso una “fase 3”, per cercare di trasformare questo momento di crisi nell’occasione di affermare un modello alternativo di turismo».
«Per questo – conclude Salvatore Costantini – abbiamo elaborato un corposo documento di proposte – dal sostegno finanziario alla razionalizzazione giuridica delle GAE, dall’istituzione di buoni vacanza al discorso sull’esenzione dell’IVA – che lo scorso 15 aprile abbiamo inviato a diverse istituzioni pubbliche come il MiBACT, il ministero dell’Ambiente e la Commissione X del Senato relativa alle attività produttive, commercio e turismo, suscitando un sincero interesse. Il documento parte dalla considerazione fondamentale che qualunque progetto che volesse avere ambizioni di successo deve necessariamente pensare al settore come ad un sistema complesso fatto di più attori, da promuovere in modo corale e coordinato, nessuno escluso. Basta con i propri orticelli, di visioni miopi e di corto respiro, con atteggiamenti retrogradi e protezionistici. Mai come ora è giunto il momento di lavorare tutti insieme per il rilancio del settore outdoor».