Nel cuore dell’Abruzzo, tra la provincia di L’Aquila e la provincia di Pescara, nel territorio compreso tra i comuni di Ofena, Capestrano e Bussi sul Tirino c’è la valle del Tirino, solcata dall’omonimo fiume, descritto come uno dei più belli d’Europa
Inserita sul versante sud-orientale del Gran Sasso ad un’altitudine di trecentocinquanta metri circa, la valle forma, tra i comuni di Ofena e Capestrano in provincia de L’Aquila, un’ampia conca generata da una depressione di origine tettonica al cui interno si sono accumulati nel quaternario antico sedimenti di ambiente lacustre di notevole spessore. Più a sud questa subisce un restringimento fino a collegarsi, nei pressi di Bussi sul Tirino ed ancor di più di Bussi Officine, alla gola di Tremonti. Nel 1995 gran parte della Valle è stata ricompresa nel territorio del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga.
L’aspetto più particolare della Valle è rappresentato dal fiume Tirino, definito uno dei fiumi più belli d’Europa per le sue limpide e fresche acque e per la lussureggiante vegetazione riparia.
Prende vita da tre sorgenti principali: Capodacqua, il Lago e Presciano che si trovano a bassa quota (Il Lago 337 m.s.l.m.; Presciano 329 m.s.l.m.; Capo d’Acqua 373 m.s.l.m.). Il nome Tirino deriva dal greco Tritano che significa appunto triplice sorgente. Le sorgenti si trovano in località Capestrano il cui nome, secondo alcuni, deriva da Caput trium amnium ovvero a capo di tre sorgenti.
Nella Valle, situata al confine tra la Provincia di Pescara e quella de L’aquila, sorge Bussi sul Tirino.
In principio, il paese di Bussi dovette essere un pago dell’antica Roma. La denominazione di Bussi deriverebbe dalla presenza sul territorio della pianta del Bosso (in latino Buxus) e fu prima Bucsi e poi Bussi. Notizie certe si hanno a partire dal 1092, momento storico in cui alcuni stabili del castello di Bussi erano posseduti dal monastero di San Benedetto in Perillis.
Nel 1265 scesero in Italia con Carlo D’Angiò, conte di Provenza, i Cantelmo, che nel 1377 comprarono da Niccolò Alunno D’Alife il castello di Bussi. I Cantelmo regnarono fino al 1579, anno in cui vendettero il castello a Pietro Pietropaoli, barone di Navelli. Nel 1600 circa, il castello divenne proprietà di Cosimo Dei Medici, principe di Capestrano che divenne Signore della Baronia di Carapelle e della terra di Bussi. A partire dal 1700 la presenza di maestri ceramisti provenienti da Castelli diede vita ad una stagione artistica incentrata sulla creazione di oggetti in ceramica. La presenza di argilla lungo il corso del fiume Tirino permise la nascita di numerose botteghe che svolsero la loro attività fino alla metà del 1800 circa. I manufatti più rappresentativi sono conservati presso il Museo delle tradizioni popolari di Roma.
Bussi viene a far parte del Regno delle Due Sicilie nel 1743 con Carlo III di Borbone. Nel 1860, con la proclamazione del Regno d’Italia cessa la dominazione borbonica. Con deliberazione comunale del 13 agosto 1880, fu deciso di accostare alla parola Bussi quella “sul Tirino” dal nome del fiume Tirino che interseca il territorio. Di altissimo pregio sono i ruderi della Chiesa di Santa Maria di Catignano, Chiesa sorta nell’XI secolo appartenente all’Abbazia di Montecassino; ed il Castello dei Duchi di Cantelmo risalente al XI secolo, oggi purtroppo situato all’interno della zona rossa nel centro storico del paese di Bussi sul Tirino.
Bussi ha una localizzazione strategica per quanto concerne le rotte di comunicazione regionali ed extraregionali, un’agevole uscita autostradale sulla Roma-Pescara ed è a metà strada su quella che è l’unica arteria stradale che collega Pescara a L’Aquila.
Dopo più di cent’anni di economia poggiata esclusivamente sul settore industriale da più di un decennio si stanno registrando nuove dinamiche di sviluppo delle economie e del territorio tirinense grazie alla nascita della Società cooperativa Il Bosso riconosciuta dal 2006 come Centro di educazione Ambientale di interesse regionale. Il Bosso è un’azienda dinamica che opera nel settore dell’ambiente e del turismo per diffondere la sensibilità ecologica, divulgare la cultura scientifica, promuovere la conoscenza dell’ambiente e del territorio, sviluppare e ricercare programmi per il turismo sostenibile e responsabile.
La sede operativa della società si trova all’interno del moderno Centro visite fiume Tirino a Bussi sul Tirino nel Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. Nella cooperativa operano diverse figure professionali come accompagnatori di media montagna, guide naturalistiche, guide turistiche, accompagnatori di canoa e mountain-bike ed educatori ambientali; grazie a questo gruppo di lavoro qualificato sono diversi i servizi e le attività che vengono realizzati: escursioni in canoa sul fiume Tirino, escursionismo trekking, escursioni guidate in mountain-bike, visite guidate all’interno di Riserve naturali come le Sorgenti del Pescara a Popoli e le Gole del Sagittario ad Anversa degli Abruzzi (Aq), e visite guidate all’interno delle Aree faunistiche presso il Centro visite del Lupo a Popoli. Uno dei modi più rilassanti, dinamici ed emozionanti per visitare e conoscere la Valle del Tirino è sicuramente un’escursione guidata in mountain-bike con partenza dal Centro visite Fiume Tirino. Qui è possibile noleggiare bici, e con un accompagnatore, partire alla scoperta del paesaggio ancora integro che custodisce la Valle solcata da questo splendido corso d’acqua. I professionisti de Il Bosso hanno realizzato una carta dei sentieri ciclabili con cinque itinerari che riescono a soddisfare tutte le esigenze, da chi vuole effettuare una tranquilla pedalata familiare a chi vuole conoscere il territorio attraverso percorsi tecnici ed impegnativi. Per gli amanti della mountain-bike quest’attività è un’occasione davvero unica per conoscere un angolo dell’Abruzzo più segreto. Dal Centro visite Fiume Tirino di Bussi sul Tirino partono diversi itinerari lungo i tanti sentieri ciclabili, per tutti i gusti e di diverse difficoltà. Una rilassante e panoramica pedalata, costeggiando le sponde di uno dei fiumi più puliti e suggestivi d’Italia, con le sue acque gelide e cristalline, il fiume Tirino. In sella è possibile visitare i centri storici dei tre Borghi della Valle del Tirino: Bussi sul Tirino, Capestrano, Ofena e chi desidera salire un po’ di più grazie ad un buon allenamento, ha l’occasione di scoprire la storia dei Borghi del Distretto della Baronia: Navelli, Calascio, Castel Vecchio Calvisio, Santo Stefano di Sessanio, Castel del Monte e altri. Percorsi facili di pianura o collina, che attraversano suggestivi luoghi di interesse storico-artistico e naturalistico. I più esigenti possono affrontare i divertenti sali e scendi degli itinerari più impegnativi con dislivelli di tutto rispetto, immersi all’interno dei secolari boschi di querce e lecci. La Valle del Tirino, dove è stato ritrovato il Guerriero di Capestrano, simbolo dell’Abruzzo nel mondo, permette ai cicloturisti di percorrere più di cinquanta chilometri di sentieri.