Su circa 320 novità segnalate a livello nazionale, l’edizione numero 61 della guida rossa più temuta ed ambita dagli chef si dimostra al contrario particolarmente avara nei confronti dell’Abruzzo, proponendo una sola new entry nella categoria periferica dei Bib Gourmand.
Resiste saldamente nell’olimpo degli otto tristellati d’Italia – quelli che valgono il viaggio secondo la classificazione della guida – Niko Romito con il suo Reale di Castel di Sangro (AQ), aggiungendo anno dopo anno nuovi e solidi tasselli ad un percorso solo apparentemente semplice di crescita personale e formazione di giovani e futuri chef. Dietro di lui si conferma anche la pattuglia abruzzese dei ristoranti con una stella in grado di proporre un’ottima cucina, vale a dire Cafè Les Paillotes di Pescara con lo chef Matteo Iannaccone, Villa Maiella di Guardiagrele (CH) della famiglia Tinari, La Bandiera di Civitella Casanova (PE) della famiglia Spadone, Magione Papale dell’Aquila con lo chef William Zonfa e Al Metrò di San Salvo (CH) con lo chef Nicola Fossaceca.
Come detto, l’unica novità relativa all’Abruzzo riguarda i Bib Gourmand ovvero quei ristoranti che propongono una cucina di qualità, a carattere tipicamente regionale, con un menu completo a meno di 30 euro o 35 nelle città capoluogo e nelle località turistiche importanti, come recita sempre la rossa. Tra i nove regionali, infatti, oltre ai consolidati La Madonnina di Opi (AQ), Taverna de li Caldora di Pacentro (AQ), Clemente di Sulmona (AQ), Locanda del Barone di Caramanico (PE), Taverna 58 di Pescara, Osteria dal Moro di Giulianova (TE), Bacucco d’Oro di Pineto (TE) e i 3 Archi di Notaresco (TE), fa il suo ingresso anche la trattoria Trita Pepe di Manoppello Scalo.
Insomma, questa la fotografia scattata da quella che, nonostante tutto, continua ad essere (giustamente?) considerata la più influente delle guide. E adesso, che si apra il dibattito.