Quando la cultura popolare entra a far parte della cucina: l’antica usanza della vendita “coatta” ha definito le origini di questo particolare piatto, mentre la bravura delle donne del focolare l’hanno reso una gustosa pietanza
Sembra ieri quando camminando per le vie delle colline s’incontravano facilmente i pastori intenti a guidare le loro greggi al pascolo. Così avveniva un tempo ad Arsita, dove le caratteristiche del territorio consentivano agli abitanti di praticare soprattutto attività come la pastorizia e l’allevamento, sostentamento per l’economia del luogo. Dunque, quando avveniva la morte improvvisa, per cause non naturali, di alcuni capi di bestiame e in questo caso una pecora, un banditore passava tra le case annunciandone la vendita “coatta”, ovvero imposta per motivi igienici. La pietanza caratteristica di Arsita è nata proprio da questa particolare circostanza e visto che quasi sempre si trattava di una bestia adulta, veniva realizzata con una carne non certo tenera. Alle donne esperte del focolare si chiedeva allora di mettere in uso tutti i loro trucchi culinari per ricavare dalla carne di pecora un piatto prelibato e delicato, risultato di una sapiente cottura e dell’uso di appropriati aromi.
Davvero invitante questo piatto tipico dei pastori d’Abruzzo che racchiude armoniosamente la tradizione culinaria della regione, unendo il gusto forte della carne alla delicata salsa di erbe profumate e all’olio extravergine d’oliva. Suggestivo e divertente per il turista è partecipare alla tipica sagra del “coatto” o alle tipiche serate d’estate durante le quali è possibile ascoltare le note del cosiddetto “lu ddù botte” (organetto diatonico) e lasciarsi trasportare dalle canzoni popolari.
La ricetta
Ingredienti per 6 persone: 1,5 Kg di carne di pecora fatta a pezzi, 1 cipolla, 3 spicchi di aglio, erba pepe, rosmarino, salvia, maggiorana, basilico, un quarto di litro d’olio extravergine di oliva, 750 g di pomodori, 1 bicchiere di vino bianco, peperoncino, sale.
Preparazione: sgrassare la carne e farla bollire con acqua per un quarto d’ora. Toglierla dal fuoco, farla sgocciolare e lavarla con acqua fredda. Metterla in cottura con tutti gli altri ingredienti, eccetto il vino, aggiungendo acqua fino a coprirla, possibilmente in un recipiente di coccio. Rimescolare periodicamente ed eventualmente aggiungere acqua calda per ripristinare il dovuto livello. Dopo un paio d’ore, aggiungere il vino. Continuare la cottura per altrettanto tempo e, comunque, finché la carne non sia diventata tenera ed il sugo si sia ben ristretto. Servire calda. Qualcuno consiglia di racchiuderli in un sacchetto di garza, insieme a carbone di legna, per assorbire il forte odore della pecora.