Campotosto è un piccolo e delizioso borgo in provincia dell’Aquila, a 1420 m s.l.m., adagiato in posizione panoramica sulla riva settentrionale del lago omonimo, nato nel XX secolo con lo sbarramento del Rio Fucino. Il comune si articola nel centro principale e in alcune frazioni tra le quali Mascioni, Poggio Cancelli, Ortolano; le prime due si affacciano anch’esse sul lago
di Roberta di Renzo
La storia a noi nota di Campotosto parte dalla metà del XIII secolo: a quest’epoca risale, infatti, un elenco di chiese dipendenti dal vescovo di Rieti tra le quali sono menzionate anche “Santa Maria di Campotosto” e San Giorgio “de Cancellis”. Nel 1317 Campotosto venne menzionato per la prima volta come borgo facente parte del contado di Amatrice, piccolo ma importante centro del Reatino. Nel 1318 il paese si trovò coinvolto nelle lotte di confine tra L’Aquila ed Amatrice, e subì, di volta in volta, saccheggi e distruzioni (rispettivamente nel 1380 e nel 1479). Nel 1538 Carlo V D’Asburgo concesse in feudo Amatrice, e quindi anche la sottoposta Campotosto, ad Alessandro Vitelli, da cui passò poi in proprietà alla figlia Beatrice e da lei alla famiglia Orsini. Alle distruzioni causate dai vari scontri bellici si unì la devastazione del 1639 causata da un violento sisma. Nel 1641 il borgo e il suo territorio divennero feudo del duca Francesco Barile. Nel XVII secolo Campotosto fu, anche se per poco tempo, il più grande e popoloso villaggio del contado amatriciano, tanto da divenire autonomo. Alcuni anni più tardi tutto il comprensorio tornò sotto il controllo di Amatrice, Campotosto compreso. Alla fine del XVIII secolo il paese riuscì, non senza fatica, ad ottenere l’autonomia da Amatrice e divenne “Comune Centrale” con l’aggiunta delle frazioni di Mascioni e Poggio Cancelli, che fino ad allora avevano fatto parte del “Territorio di Montereale”. Dal punto di vista storico-artistico, Campotosto conserva due importanti esempi di architettura religiosa. La chiesa di Santa Maria Apparente, situata al di fuori del centro abitato, nei pressi dell’attuale cimitero, secondo la tradizione sarebbe stata costruita per volere della Madonna, apparsa il 2 luglio 1604. La tradizione narra di una giovane donna di nome Rosa Angelica Palombi, muta dalla nascita, che trovandosi quel giorno lungo il torrente Rio Fucino a lavare i panni assistè all’apparizione della Madonna; Ella le chiese di tornare in paese e di chiedere allo zio parroco di far edificare una chiesa dove avesse desiderato, designandone i contorni con la neve. La ragazza si recò in paese e tra lo stupore di tutti parlò, dicendo allo zio ciò che la Vergine le aveva chiesto. Il luogo divenne meta di molti pellegrinaggi, anche perché a questo primo miracolo ne seguirono altri. In termini architettonici, la facciata ha una finestra tondeggiante in alto, un portale fiancheggiato da due finestre e sulla sommità presenta una scritta in latino che ricorda l’avvenimento miracoloso. L’interno è a una sola navata; sulla parete di sinistra ci sono due quadri di cui uno rappresenta l’apparizione della Vergine alla giovinetta, sulla destra una tela raffigura la decapitazione di San Giovanni Battista. I tre quadri dovrebbero risalire al XVII secolo. Grazie a una scaletta posta sulla sinistra delal chiesa si scende nella “Grotta della Nunziata”, con muri e volta a vela un tempo decorate da affreschi, oggi ancora solo in minima parte visibili; si scorge sulla parete di sinistra la scena del “miracolo della mutarella”, sulla destra Santa Cecilia che suona l’organo. Sulla parete centrale c’è un altare in muratura sormontato da un affresco con la Vergine, il Bambino e Sant’Anna. La chiesa parrocchiale di Campotosto è, invece, intitolata alla Vergine Assunta in Cielo, ma dal popolo è chiamata Santa Maria di Brugnoleto perché, secondo un’antica tradizione, è stata costruita nel luogo in cui sarebbe apparsa la Madonna, in un bosco di prugni. L’originale chiesa medioevale con alto campanile, è stata successivamente ristrutturata con aggiunte barocche.