testo di Ivan Masciovecchio.
Sarà in commercio dal prossimo 20 ottobre, mentre la presentazione ufficiale al pubblico avverrà una settimana dopo a Torino nell’ambito del Salone Internazionale del Gusto e Terra Madre. Stiamo parlando dell’edizione 2015 della guida Slow Wine, curata come sempre da Giancarlo Gariglio e Fabio Giavedoni ed edita dalla grande famiglia Slow Food in collaborazione per la prima volta assoluta con la Federazione Italiana Sommelier Albergatori e Ristoratori.
Puntuali come ogni anno, le prime anticipazioni regalano all’Abruzzo subito grandi soddisfazioni; infatti tra le dieci nuove aziende a livello nazionale a cui è stato attribuito il più importante dei riconoscimenti, ovvero il simbolo distintivo ed ambìto della Chiocciola, ben due riguardano la nostra regione! Sono l’azienda Valle Reale di Popoli e Praesidium di Prezza (alla quale per la verità viene riassegnata dopo la sospensione dello scorso anno), che vanno così ad affiancare le storiche cantine Cataldi Madonna di Ofena Valentini e Torre dei Beati entrambe di Loreto Aprutino ed Emidio Pepe di Torano Nuovo.
Ricordiamo che il massimo riconoscimento dell’associazione braidese viene assegnato a cantine che piacciono in modo speciale per come sanno interpretare valori (organolettici, territoriali, ambientali e identitari) in sintonia con Slow Food. I vini di una Chiocciola, inoltre, rispondono anche al criterio del buon rapporto tra la qualità e il prezzo, tenuto conto di quando e dove sono stati prodotti.
In merito alle motivazioni, relativamente alla new entry di Valle Reale si legge “Leonardo Pizzolo, veneto di origine ma perfettamente integrato nella cultura contadina abruzzese, è un vulcano di idee, tutte realizzate con solido e virtuoso pragmatismo, attento alla sostenibilità e al rispetto e valorizzazione del territorio”; mentre della cantina aquilana – già chiocciolata negli anni passati – si dice che “la famiglia Pasquale crede fermamente nelle grandi potenzialità della valle Peligna: i risultati del lavoro che svolgono da oltre 25 anni sulle loro vigne, dà loro ragione”.
Che dire, se il buon giorno si vede dal mattino…